Il vaccino AstraZeneca anche agli under 60, a partire dai cinquantenni, ma su base volontaria e solo quando saranno stati vaccinate le classi di età superiori. Questo è la scelta del Lazio di fronte al rischio che, quando tutti gli over 60 saranno stati immunizzati, centinaia di migliaia di dosi del vaccino sviluppato a Oxford restino inutilizzate. La raccomandazione di Aifa (agenzia italiana del farmaco) suggerisce di non utilizzare AstraZeneca con chi ha meno di 60 anni, ma questo significherebbe privare centinaia di migliaia di persone di protezione contro il Covid lasciando le dosi nei frigoriferi. Nel frattempo per militari e forze dell’ordine è stato bloccato l’uso di AstraZeneca, si prosegue con Pfizer e Moderna, proprio per rispettare la raccomandazione di Aifa su AstraZeneca da riservare solo a over 60.
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FORNITURE
Alcuni numeri: in Italia sono state distribuite quasi 4 milioni di dosi di AstraZeneca (o più correttamente di Vaxzevria, il nome commerciale del vaccino), ma ne sono state utilizzate solo 2,9.
D’Amato, forte del sondaggio Emg/Adnkronos che mette al primo posto il Lazio come giudizio dei cittadini per la gestione del piano vaccinale, fa questo ragionamento: sia chiaro, apriremo ai cinquantenni solo quando avremo finito gli over 60, ma visto che non esistono altri vaccini per compensare un’eventuale rinuncia ad AstraZeneca, lo offriremo a tutti su base volontaria poiché non c’è un divieto, ma solo una raccomandazione. Nel Regno Unito il successo della campagna vaccinale è stato ottenuto, al 50 per cento, con AstraZeneca; ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa alla Camera, ha spiegato: «Astrazeneca è un vaccino sicuro ed efficace. Un vaccino che salva le vite. Lo abbiamo visto con i risultati ottenuti, sul campo, in Gran Bretagna». Il report di Aifa che fa vigilanza sull’effetto dei vaccini spiega: su un totale di 100 decessi segnalati dopo l’iniezione, solo per uno (un uomo di 79 anni) è stata provata la correlazione con il vaccino, per gli altri potrebbe esserci solo una coincidenza temporale. E l’incidenza di eventi avversi segnalati è tra l’altro più alta per Pfizer (769 ogni 100mila vaccinati) e per Moderna (333) che per AstraZeneca 326).
Nelle ultime ore si è aggiunta anche l’incertezza causata dalla sospensione negli Usa dell’utilizzo del vaccino Johnson & Johnson (anche in quel caso per un bassissimo numero di casi di rare trombosi, 6 in tutto su 7 milioni di vaccinati) che ha convinto la casa produttrice a rinviare la distribuzione in Europa. Si sta attendendo la valutazione di Ema (agenzia europea del farmaco) e secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è plausibile che anche per questo vaccino (che funziona con un adenovirus, come AstraZeneca) possa essere raccomandato un limite di età.
SCELTE
Ma ha una logica ipotizzare di somministrare AstraZeneca anche agli under 60 solo su base volontaria? Il professor Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità in Puglia, osserva: «Ad oggi è difficile prevedere se, dopo avere vaccinato tutti gli over 60, ci saranno ancora dosi di AstraZeneca inutilizzate. Noi abbiamo sperimentato una formula, per una singola classe di età ma sempre sopra i 60 anni: bastava presentarsi, senza prenotare, per riceverlo. C’è stata partecipazione, ma non la folla. L’ipotesi del Lazio di estendere anche agli under 60 ha un senso, certo servirebbe anche una copertura medico-legale da parte del Ministero della Salute».
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