«Ho chiamato un numero che girava sui social, mi sono presentato alle 6 di sera e mi hanno fatto subito il vaccino: cotto e mangiato», racconta L., un pizzaiolo di 28 anni vaccinato la settimana scorsa nell’hub dell’Annunziatella, la clinica privata di via Meropia, all’Ardeatino, finita nel mirino dell’Asl Roma 2 per la distribuzione forse un po’ troppo disinvolta delle dosi in eccesso. «Se ho patologie? Macché, sto in salute, grazie a Dio», racconta. «Lavoro in un ristorante, non sono né un insegnante, né un infermiere o un medico. Non ho parenti da assistere come “caregiver”, come si dice ora». Per farla corta, non aveva alcun requisito per ottenere in anticipo l’antidoto al Covid. Eppure c’è riuscito, senza prenotazione. E non è l’unico. «La voce mi è arrivata su Whatsapp, da un mio amico, stessa età, che aveva fatto il vaccino qualche giorno prima. Ha mandato il numero da chiamare nella chat di gruppo e sono stato il primo a telefonare. Ho spiegato che ero in zona e mi hanno detto di presentarmi dopo le 18. Vaccinato. L’avrebbero fatto anche i miei amici all’inizio di questa settimana, ma hanno saputo che nel frattempo avevano cambiato le direttive».
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E sì perché dopo circa 4 giorni di punture per tutti, fino a sabato 15 maggio, qualcuno alla Regione si è accorto della cantonata della clinica e ha avvisato i medici: d’ora in poi vaccinate solo chi si è prenotato regolarmente.
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Nel frattempo la Procura ha avviato verifiche. Il direttore generale dell’Asl, Giorgio Casati, ha chiamato i carabinieri. «Manderemo al Nas tutte le carte - spiega - vogliamo che su questa vicenda ci sia la massima trasparenza. Come Asl abbiamo già fatto partire i controlli. Non abbiamo ancora i risultati definitivi, ma la sensazione è che sia stato interpretato in modo anomalo il concetto di “panchina”, che prevede una distribuzione delle fiale avanzate a chi si presenta. Ma le persone devono sempre far parte delle categorie autorizzate». Cosa che all’Annunziatella, a quanto pare, non è avvenuta. «Quel centro vaccinale - riprende il dg della Roma 2 - è tarato per iniettare circa 150 vaccini al giorno. Ma una quota a fine giornata avanzava, per questo li iniettavano ai panchinari». Tutto corretto, è un delitto sprecare anche solo una boccetta del prezioso siero anti-virus, a patto che nessuno però salti il turno. La lista dei vaccinati tra i 20 e i 39 anni è già stata stilata dalla Asl. Circa 100 nomi, che ora saranno inoltrati al Nas. Non significa che tutti e 100 abbiano ottenuto la dose senza averne diritto, è possibile che qualcuno fosse un infermiere non ancora immunizzato oppure un insegnante, o un vigile urbano. Ma appunto c’è chi ha ricevuto la puntura pur facendo tutt’altri mestieri. Anche se dal Nucleo sanitario dell’Arma non trapela nulla, i militari hanno già iniziato a indagare. Un controllo a largo raggio, che non si fermerà alla clinica dell’Ardeatino. L’obiettivo è capire se qualcuno ha trovato una corsia preferenziale anche in altri centri vaccinali.
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