Roma, impiegati comunali in trasferta da Napoli, stop del municipio: fanno tardi

Roma, impiegati comunali in trasferta da Napoli, stop del municipio: fanno tardi
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 16 Luglio 2020, 01:20

Troppi impiegati «residenti a Napoli». E il I Municipio di Roma dice basta: non mandateli più qui. L’altolà ai travet campani non arriva da un leghista vecchio stile, ma dalla minisindaca del Pd Sabrina Alfonsi, classe 1966, carriera tutta a sinistra, ultima tappa la nomina a presidente del Centro storico, il distretto dove ha sede il quartier generale dell’Anagrafe e tanti altri uffici chiave.

Il motivo della presa di posizione è semplice, racconta Alfonsi: «Partendo da lontano, fanno tardi al lavoro». E così l’altro ieri, il 14 luglio, ha scritto una lettera al Campidoglio per chiedere alla giunta di Virginia Raggi di non spedire più nella sua circoscrizione lavoratori che abitano fuori dal Lazio, il più delle volte in Campani appunto. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, si legge proprio nell’incipit della missiva, è l’arrivo «da gennaio del terzo dipendente con residenza a Napoli»; gente che raggiunge gli uffici pubblici della Capitale «giornalmente, tramite mezzi ferroviari».

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I PENDOLARI
Il distretto del Centro storico è quello dove lavorano più travet di fuori regione: su 338 impiegati, quasi il 10% non abita nel Lazio. La maggior parte ogni mattina si mette in viaggio dalla Campania: chi da Napoli, chi da Caserta o Avellino, prendendo spesso il treno all’alba. Qualcun altro si sposta dall’Abruzzo, un dipendente è residente a Potenza, ma il grosso appunto parte dai comuni partenopei. La legge del resto lo consente, non c’è l’obbligo di abitare nella città dove si lavora, anche nella pubblica amministrazione, purché naturalmente si arrivi in ufficio puntuali. E questo sembrerebbe essere il problema, almeno a sentire la versione della minisindaca Alfonsi: «Il I Municipio è da sempre destinatario di dipendenti provenienti da fuori regione - scrive - vista la sua vicinanza con la principale stazione ferroviaria di Roma. Questo fatto però comporta a questa struttura notevoli disagi nell’offerta dei servizi».

Dagli assistenti sociali agli uffici dell’Anagrafe. Il motivo? I travet che non abitano nel Lazio hanno «frequenti difficoltà nel rispetto dell’orario di lavoro». Ecco perché ora il Municipio chiede al Campidoglio, che si occupa di collocare il personale, di «non considerare» la circoscrizione «come il sostanziale unico riferimento per i pendolari con residenza fuori regione». Messaggio chiaro: i dipendenti che risiedono a Napoli o in altre zone d’Italia, mandateli altrove. Richiesta ora sul tavolo della giunta Raggi, che però difficilmente sarà accolta. Proprio perché appunto, per chi arriva a Termini, il I Municipio sembra essere l’opzione più vicina. Alfonsi in ogni caso tira dritto. «Non voglio i napoletani? Non sono diventata bossiana - risponde, ridendo - questo problema impatta sui servizi, a partire dal sociale, in qualche modo va risolto».
 

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