Roma, al via “Talenti in corsia”, il progetto del Policlinico Gemelli per adolescenti con malattie rare

Roma, al via “Talenti in corsia”, il progetto del Policlinico Gemelli per adolescenti con malattie rare
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 10:43
Sono molti gli adolescenti con patologie complesse che si trovano ad affrontare il percorso della malattia con lunghe degenze in ospedale, controlli frequenti, percorsi di riabilitazione, vivendo le implicazioni cliniche, ma soprattutto psicologiche. A loro è dedicato «Talenti in corsia», il progetto della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, finanziato da Fondazione Pfizer, che mira a valorizzazione le capacità e le attitudini dei ragazzi attraverso specifiche attività come la fotografia, la pittura, la scrittura e la recitazione da realizzare in ospedale. «Le esperienze in adolescenza sono essenziali per la formazione della personalità e la valorizzazione di interessi e talenti è fondamentale a gettare le basi per una vita piena, ricca di significato e non etichettata da una patologia», spiega il professor Eugenio Mercuri, direttore area salute del bambino della Fondazione. «Queste esperienze - aggiunge - possono realizzarsi in molti contesti e vogliamo svilupparle anche in ospedale dove i ragazzi trascorrono molto del loro tempo». Ai preadolescenti e agli adolescenti con patologie complesse, come le malattie rare, ma anche ai loro fratelli e amici che condividono con loro spazi e tempi e di cura, verranno forniti nuovi strumenti di espressione e verranno potenziate le loro risorse attraverso azioni ed esperienze positive.  Obiettivo di «Talenti in corsia» è anche sensibilizzare la società sul tema dei giovani in ospedale e sulla delicata fase della «transizione» dall'infanzia all'adolescenza e dall'adolescenza alla vita adulta. «La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs offre ai ragazzi ricoverati un'occasione davvero unica: mettere a frutto i propri talenti e passare il tempo in ospedale in maniera più piacevole e creativa, per quanto possibile», sottolinea invece Barbara Capaccetti, presidente della Fondazione Pfizer. «Noi siamo da sempre convinti che non ci possa essere crescita senza investire sul futuro, che è rappresentato dai più giovani e che non può essergli negato quando ci sono condizioni di fragilità.
Per questo sosteniamo progetti mirati alla loro formazione e qui ne abbiamo un esempio eccellente», conclude.
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