I rifiuti sono il principale problema per i romani, insieme alla pulizia della città in generale, almeno per quanto riguarda i servizi che dovrebbero essere offerti ai cittadini. Lo rivelano i risultati dell'indagine condotta dall'Agenzia capitolina per il controllo della qualità dei servizi pubblici (Acos), che fotografa l'andamento degli stessi per il primo anno di governo del sindaco Roberto Gualtieri. All'igiene urbana viene assegnato un voto medio chiaramente insufficiente (4,9), in un contesto in cui complessivamente la situazione della Città eterna ottiene una striminzita sufficienza da parte dei suoi abitanti. Secondo gli intervistati, inoltre, si sta peggio nella propria area di residenza che a Roma in generale. Con qualche segnale di ripresa sul fronte del trasporto pubblico locale, altro storico punto debole della Capitale, che stavolta supera la media del 6 in tutti i suoi settori - 6,5 per i taxi, 6,3 per le metropolitane, 6,2 per autobus e tram - anche se cala la percezione del gradimento dei romani sul servizio di sosta sulle strisce blu, a quota 6,1.
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IL FLOP
L'insufficienza assegnata dai romani al servizio di igiene urbana è determinata dal «mancato controllo sulla controllata, quindi su Ama - sostiene il presidente dell'Acos, Carlo Sgandurra - Le aziende vanno misurate per quello che sono, vanno misurate per i risultati ma vanno anche ascoltate».
LE NOTE LIETE
Si amplia comunque la fascia dei romani che si dice soddisfatta o abbastanza soddisfatta dei servizi pubblici cittadini nel loro complesso: il 59 per cento si dice «abbastanza soddisfatto» e un 28 per cento «molto soddisfatto», per un totale di un 87 per cento di residenti che in linea di massima esprime soddisfazione. Sono diversi, comunque, i servizi pubblici locali per i quali i romani esprimono un gradimento superiore alla sufficienza. Si conferma, infatti, l'andamento positivo degli anni precedenti per quanto riguarda: illuminazione stradale (6,5), acqua potabile (6,9), farmacie comunali (7,3), asili nido (6,7); servizi sociali municipali (6,5); servizi cimiteriali (6,4). Infine per il settore dei servizi culturali, che tornano a calare dopo la crescita del 2020, si va dal 6,8 delle biblioteche, al 7 di Palaexpo e Auditorium, al 7,1 dei Musei comunali. Il centrodestra attacca: «Grave, soprattutto, il poco controllo dell'ente sulla controllata - osserva Fabrizio Santori, consigliere capitolino della Lega - Come si fa a fare correttivi se non si analizza quanto accade? Per Gualtieri parlano i numeri: la Raggi un disastro, ma il Pd anche peggio».