Una App - Verifica C19 -sul cellulare per scannerizzare il code. La richiesta del certificato “a vista”. E per i non vaccinati, aree e posti solo all’esterno. Entra in vigore da oggi l’obbligo per i titolari delle attività della ristorazione, palestre e anche sale cinematografiche di controllare che i clienti siano vaccinati contro il Covid. Una procedura complessa. Per molti «necessaria ma non con questo sistema», dicono gli esercenti.
Green pass, da musei a cinema e ristoranti: come funziona. Tamponi gratuiti, App e personale
I nodi
«Non siamo poliziotti.
Le palestre
Intanto i controlli partiranno da oggi. In caso di “mancata” verifica, il cliente e il gestore rischiano un multa fino a 400 euro. Con il Green pass da oggi obbligatorio anche per le palestre, alle prese con la questione spinosa di chi ha pagato l’abbonamento ma non vuole vaccinarsi. «Abbiamo delle aree esterne dove possono allenarsi ma non è consentito l’ingresso negli spazi interni e allo spogliatoio» spiega Giorgia Cioccoli, titolare della palestra Lungotevere Fitness. Inoltre è consentito presentare un tampone negativo che ha validità però solo per 48 ore. Dunque, una soluzione temporanea in attesa di direttive più specifiche. Per gli iscritti vaccinati invece, la procedura prevede l’inserimento del code nel sistema interno della palestra con il controllo attraverso la App o “a vista”, all’ingresso della struttura Restano però, anche in questo caso, molti i nodi da sciogliere. Uno su tutti, il tempo della validità del certificato: «Non ci hanno comunicato ancora ogni quanto va aggiornato il sistema» sottolinea la titolare. In sostanza, non è stato ancora stabilito il tempo di validità dei green pass: «Non sappiamo quindi per quanto tempo gli abbonati sono coperti - precisa ancora la titolare - ed è un dato necessario in vista dei rinnovi. Abbiamo sollecitato più volte gli uffici competenti ma non abbiamo ancora ricevuto risposta».
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