Roma, buche mai riparate. Il pm: abuso d'ufficio

Roma, buche mai riparate. Il pm: abuso d'ufficio
di Giuseppe Scarpa
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Sabato 28 Settembre 2019, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 20:05

Spese pazze in Campidoglio. I soldi riservati alle strade colabrodo di Roma dirottati sull'acquisto di cancelleria, detersivi, mobili e servizi di facchinaggio. L'inchiesta, della procura di Roma, entra nel vivo. Il fascicolo è stato iscritto per abuso d'ufficio. Il pm ha iniziato a sentire, come persone informate sui fatti, diversi funzionari del Comune e, in particolare, dell'ufficio Ragioneria e della Segreteria generale. Il lavoro degli inquirenti dovrà fare luce sulla corretta spesa delle risorse, incassate dal Campidoglio, grazie alle multe.
Si tratta di milioni di euro che, ogni anno, pompano liquidità nelle dissestate casse capitoline. Denaro che va versato, tassativamente, e come impone il codice della strada, per un minimo del 50% a favore di interventi di manutenzione stradale.

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Il sospetto, perciò, è che questo non accada. A generare il dubbio negli investigatori è stata una dettagliata denuncia presentata dal Codacons. A cui ha fatto seguito una delega della procura, il pm è e Antonia Giammaria, affidata alla guardia di finanza.

Le cifre, e le relative voci di spesa che dovranno spulciare le fiamme gialle, sono di tutto rispetto. Basti pensare che nel 2016 il Comune a fronte di 348 milioni impegnati nel bilancio dai «proventi per le contravvenzioni alle norme della circolazione stradale», ne avrebbe spesi solo 108. Nel 2017, l'amministrazione aveva impegnato 355 milioni, ma ne sarebbero stati impiegati solo 157.

SPESE PAZZE
Leggendo poi l'elenco delle spese finanziate con gli introiti delle multe vengono fuori voci che non sembrano in linea con la mission principale, cioè la guerra alle buche. Si trovano gli impegni di bilancio più disparati: 500.149 euro per la «pulizia dei locali», altri 4.450 euro per i «materiali di consumo per la pulizia», tipo stracci e detersivi. E ancora: 208.128 euro spesi dal 2016 al 2018 solo per «accessori per uffici e alloggi»; 8.850 euro per la «manutenzione di beni mobili e arredi»; 26mila euro per un servizio di facchini («trasporto o immagazzinaggio di merci e documenti»); 45mila euro per «musei e mostre»; 57.828 euro per «armi e munizioni». Più tutta una serie di «indennità» pagate ai vigili. Qui va fatto un distinguo: la legge permette che una fetta degli incassi delle sanzioni possa essere destinata agli agenti. Ma si tratta di «previdenza», «assunzioni stagionali», «progetti di potenziamento dei controlli», rafforzamento «dei servizi notturni».

RATTOPPI MAI ESEGUITI
Inoltre c'è un secondo fronte d'indagine suggerito dalla denuncia del Codacons. Nelle carte consegnate agli inquirenti, si parla anche di lavori mai effettuati o di interventi grossolani. Operazioni indicate nei documenti dei Municipi ma mai realizzate. Il sentore è che chi avrebbe dovuto vigilare sugli interventi di manutenzione non lo abbia fatto o abbia controllato in modo superficiale. A tal fine il Codacons ha allegato delle foto di buche o marciapiedi dissestati, con le relative date. Si tratta dei giorni in cui, secondo i Municipi, sono intervenuti gli operai. Ebbene, stando agli scatti, a distanza di tempo, questo non sarebbe mai avvenuto La buca sarebbe rimasta la stessa anche a distanza di mesi. Anche su questo dovrà lavorare la finanza.

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