Da Napoli a Roma per truffare gli anziani: condanne a Velletri per la banda campana

Dieci anni di reclusione al capo della banda che partiva dal Napoli per truffare gli anziani di Roma, Viterbo e dei Castelli Romani

Da Napoli a Roma per truffare gli anziani: condanne a Velletri per la banda campana
di Luigi Biagi
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 18:32

Partivano da Napoli e arrivavano a Roma per truffare gli anziani, ma sono stati arrestati e condannati. In due mesi di scorribande nella capitale, nella provincia di Viterbo e nei Castelli Romani avevano messo insieme un bottino di circa 120 mila euro. Nei giorni scorsi 12 persone, tutte della provincia di Napoli, sono state condannate dal Tribunale di Velletri. Il giudice ha condannato a 10 anni di reclusione e 6 mila euro di multa Ciro V., ritenuto il capo della banda. Sette anni di reclusione e quattromila euro di multa al suo braccio destro, Vincenzo F.. Sei anni di reclusione e oltre duemila euro di multa a Francesco V., assiduo partecipante alle truffe. Altre quattro persone sono state condannate in abbreviato a pene dai 2 anni e 8 mesi ai 4 anni di reclusione. Inoltre, cinque persone hanno patteggiato pene da 1 anno e 8 mesi a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

Le condanne sono arrivate a seguito dell’indagine dei carabinieri di Frascati, coordinata dal sostituto procuratore di Velletri Ambrogio Cassiani, che nel giugno scorso aveva portato all’arresto della banda campana. L’organizzazione avrebbe avuto aderenze con contesti strutturati della criminalità di Napoli e curava nei dettagli ogni truffa. C'era chi si occupava del “bottino” e dell’acquisto dei biglietti dei treni ad alta velocità, usati da uno degli esecutori materiali di turno per trasportare la refurtiva a Napoli, mentre gli altri tornavano nel capoluogo campano in macchina.

Inoltre, i promotori della banda pagavano gli esecutori e fornivano ai partecipanti i telefoni cellulari, con cui filmare ogni fase della truffa con l’obiettivo di controllarne i risultati.

Le “squadre” inviate da Napoli potevano rimanere nel Lazio anche per una settimana. Intanto qualche complice aveva il compito di chiamare a casa degli anziani, fingendo che i loro cari avessero bisogno di soldi o di oggetti preziosi per liberarsi da questioni legali, da incidenti, debiti o per ritirare dei beni bloccati negli uffici postali. Se l’anziano sembrava crederci, arrivavano sul posto gli “emissari”, che pur di sfilare soldi e averi alle vittime si spacciavano per appartenenti alle forze dell’ordine, assicuratori, bancari, postini o amici dei nipoti dei malcapitati.

Gli investigatori di Frascati hanno accertato almeno una trentina di truffe attuate nel Lazio, una delle quali degenerata in rapina. Tra i tanti comuni visitati, avevano colpito a Roma, Campagnano di Roma, Caprarola, Agosta, Monte Romano, Tivoli, Civita Castellana e nei Castelli romani. Il meccanismo si era incrinato l’anno scorso a Rocca di Papa, quando i carabinieri erano riusciti ad arrestare un componente della banda, ricostruendo l’attività criminosa grazie all’analisi di uno smartphone. Poi sono arrivati gli arresti e quache giorno fa le condanne.

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