Tivoli, dopo l'incendio si avvicina la riapertura dell'ospedale. La Procura: «Via i sigilli»

La struttura era stata sequestrata. Sopralluogo della Asl per i cantieri di ripristino

Tivoli, dopo l'incendio si avvicina l'apertura dell'ospedale. La Procura: «Via i sigilli»
di Elena Ceravolo e Fernando M. Magliaro
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Domenica 28 Gennaio 2024, 00:12

La notizia del dissequestro delle aree arriva durante il sit-in dei cittadini: l’Ospedale San Giovanni di Tivoli non è più bloccato dai sigilli che erano stati apposti, come da legge, all’indomani del rogo che era scoppiato nel nosocomio la notte fra l’8 e il 9 dicembre scorso causando tre vittime, la chiusura della struttura e il trasferimento dei pazienti negli ospedali vicini. Nel provvedimento di dissequestro è compreso anche il cortile adibito a deposito rifiuti da dove sono partite le fiamme. 

ISPEZIONE
Dunque, nelle prossime ore, forse già domani mattina, i tecnici della Asl potranno entrare nei locali colpiti dalle fiamme per poter controllare i danni subiti e stabilire, quindi, gli interventi da fare. 
C’è un però: nel dissequestro, almeno per il momento, non sono inclusi alcuni macchinari.

Rimangono off limits un vano pompa al piano meno 3, due gruppi elettrogeni (quello vicino alla farmacia e quello vicino al laboratorio analisi), una delle pompe antincendio e distribuzione, la cabina elettrica del piano meno due. Rispetto a questi apparati, la procura è stata chiara: «Appare necessario mantenere il vincolo a fini di prova fino alla consegna della documentazione richiesta agli uffici competenti e non ancora trasmessa se non in forma frammentaria - ha scritto il pm della Procura di Tivoli, Filippo Guerra, nel decreto - e fino al termine degli accertamenti da parte dei consulenti». 

Nella valutazione, perciò, i tecnici dell’Azienda sanitaria locale dovranno anche valutare l’impatto che questi apparecchi rimasti ancora sotto sequestro potrebbero avere sulla funzionalità e sulla riapertura dei reparti. Ad esempio, occorrerà verificare quali ambienti sono collegati con la cabina elettrica del piano -2. Ovviamente, la speranza è che entro pochi giorni le perizie siano completate anche su questi strumenti e che i sigilli possano essere rimossi. 

CRONOPROGRAMMA
Dopo questa valutazione, che potrebbe portare via qualche giorno, la Asl sarà pronta a predisporre un cronoprogramma sul riavvio dei singoli reparti, a partire da maternità e pronto soccorso, fino alla piena funzionalità dell’intero nosocomio. 

«NON CALI L’ATTENZIONE»
«Accogliamo questa buona notizia come un primo passo. Ma non ci fermiamo, lo faremo solo quando questa porta sarà aperta», dicono i partecipanti al sit-in organizzato, davanti l’ingresso del nosocomio dal “Comitato per la riapertura dell’ospedale di Tivoli”. «Non deve calare attenzione - aggiungono - L’importanza di questo presidio è dimostrata da quanto stanno soffrendo la chiusura gli ospedali romani. Parliamo di diritto alla salute. La voce di oggi sarà sintetizzata in un documento che porteremo in Regione». 

Ieri davanti al vecchio portone del San Giovanni Evangelista sono arrivati in più di 500, molti i sindaci dei Comuni della Asl e i rappresentanti delle istituzioni. Ma soprattutto il “popolo” dell’ospedale, che lo rivuole il prima possibile. I cittadini, tanti, gli operatori sanitari, le associazioni, i lavoratori (80 addetti alle pulizie esterni sono in cassa integrazione). E anche gli studenti della sezione di Tivoli della facoltà di infermieristica dell’Università di Tor Vergata, dirottati su altre sedi con tutti i disagi del caso: «Vogliamo tornare a fare il tirocinio nel nostro ospedale». In primo piano i pericoli della rete di emergenza saltata: «Qui ora si rischia di morire per le patologie in cui sono fondamentali i tempi di intervento – ha detto a chiare note Marco Costantini, infermiere -. È la “golden hour”: se si presta assistenza nella prima ora si ha più possibilità di salvarsi. E non si ha nemmeno più il diritto di nascere perché c’era l’unico reparto di ostetricia di tutta la Asl. Significa anche dover portare altrove i parti in emergenza».
Esulta il centrodestra: da FdI e Lega, ringraziamenti alla Procura per il dissequestro e l’invito a far partire presto i lavori.
 

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