Tivoli, ospedale bloccato dopo l'incendio: ci sono ancora i sigilli e i lavori non partono

Le fiamme divamparono nella notte fra l'8 e il 9 dicembre scorsi. E provocarono il decesso di tre anziani pazienti oltre che la chiusura della struttura

Tivoli, ospedale bloccato dopo l'incendio: ci sono ancora i sigilli e i lavori non partono
di Fernando M. Magliaro
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Gennaio 2024, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 08:42

L'appuntamento è per questa mattina, alle 10.30, di fronte il portone di ingresso dell'Ospedale San Giovanni di Tivoli, per il sit-in organizzato dal "Comitato per la riapertura dell'Ospedale di Tivoli", gruppo nato su Facebook all'indomani del rogo del nosocomio, per chiedere la riapertura del presidio ospedaliero.

LE FIAMME

Il problema, ovviamente, è la chiusura dell'ospedale dopo il rogo. Le fiamme divamparono nella notte fra l'8 e il 9 dicembre scorsi. E provocarono il decesso di tre anziani pazienti oltre che la chiusura della struttura e il trasferimento, in fretta e furia, dei malati presso gli altri presidi sanitari circostanti. Con il carico di disagi per i cittadini e le famiglie dei ricoverati.

PERIZIE

Da allora, i giorni passano e il disagio aumenta: l'ospedale è bloccato dai sigilli apposti dalla Procura. Che non può rimuoverli fino a che non sono terminate le perizie. E, quindi, la Regione fa sapere che non può far iniziare i lavori di ripristino e riaprire i reparti fino a che non si chiuderà questa fase di analisi. Un paio di giorni fa, c'è stato un tavolo tecnico fra gli uffici della Regione e quelli della Procura: l'obiettivo per la Pisana è spingere al massimo e chiudere velocemente le indagini per poter rimuovere i sigilli e dare il via ai lavori. A giorni torneranno a vedersi. Ma, per ora, una data per tutto questo ancora non c'è. E, quindi, non c'è ancora un vero e proprio cronoprogramma dei cantieri di ripristino.
Sulla pagina facebook del Comitato per la riapertura dell'ospedale, si leggono in modo chiaro i problemi dei residenti.

«RIAPRIRE»

Sotto il post che rilancia il sit-in di oggi - «L'Azienda Roma 5 in questi giorni ha fornito alcune indicazioni sulla situazione attuale che ancora non appaiono certe nei tempi e nei modi.

Per sostenere con più forza possibile tutte le iniziative a favore della riapertura del nostro ospedale è nostra intenzione mettere in campo le nostre energie, le nostre proposte e costituire un Comitato per promuovere iniziative utili a sensibilizzare quante più persone possibili per riaprire prima possibile il nostro ospedale» - i commenti dei cittadini sono inequivocabili. «Per noi di Marcellina è importantissimo. Per arrivare a Roma ci vuole un'ora e mezza circa», scrive Gianni Danieli, ex Polstrada di Tivoli. «L'ospedale di Tivoli è molto importante si vede dalla mole di persone che transita in esso tutti i giorni», aggiunge Rita Del Vescovo, incassando il sostegno di Mariarita Rinaldi: «È troppo importante per tutti noi».

Sanità, arrivano 152 nuovi medici per i pronto soccorso del Lazio

SOLUZIONI TEMPORANEE

Pochi giorni fa, durante un incontro fra Regione, Dirigenza dell'Ospedale e sindacati, si prevedeva la riattivazione di diversi servizi sanitari nelle prossime settimane. Intanto, per far ripartire la centrale elettrica, è stata disposta l'installazione di due impianti provvisori. Il nodo principale è quello di riaprire i reparti di Medicina interna e Chirurgia e del Pronto soccorso del nosocomio. La previsione della Regione era di riaprire «entro la fine del mese di gennaio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA