Roma, padre e figlio cavalli della droga per conto dei narcos: in auto un chilo di cocaina

In auto avevano un chilo di cocaina purissima, marchiata Cartier

Roma, padre e figlio cavalli della droga per conto dei narcos: in auto un chilo di cocaina
di Alessia Marani
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 07:34

Padre e figlio cavalli della coca per conto dei narcos: fermati e arrestati a Primavalle. In auto avevano un chilo di cocaina purissima, marchiata Cartier. Le foto della partita erano arrivate a Roberto B., 43 anni, via chat sull'Iphone attraverso Wickr Me una messaggistica iper-criptata e (quasi) impossibile da decifrare alle forze dell'ordine. E aveva pensato bene di utilizzare il padre, pensionato di 66 anni, come autista per la consegna. Ma la polizia aveva avuto la dritta giusta e da tempo era sulle tracce di un giro di spaccio che animava le case popolari di via Basadonna a Torrevecchia. Finché pochi giorni prima del Natale gli agenti della polizia giudiziaria del commissariato Primavalle non si sono appostati nei pressi di via Pietro Bembo e non hanno visto il padre, Mauro B., a bordo della sua Rav 4, in attesa dell'arrivo del figlio.

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Quando poco dopo quest'ultimo si è presentato, Mauro si guardava attorno nervoso e guardingo, mentre il figlio sistemava un pacchetto all'interno dell'auto. Il suv si è quindi allontanato ma non ha fatto troppa strada, perché tallonato dalle auto civetta della polizia. La vettura è stata, dunque, intercettata e fermata su via della Pineta Sacchetti.

Durante il controllo ecco spuntare il panetto di cocaina, griffata come da indicazioni arrivate sul telefonino. Un modus operandi che ricorda quello messo in piedi dalla batteria messa in piedi da Fabrizio Fabietti e dal defunto Fabrizio Piscitelli e i bravi ragazzi arrestati nell'ambito dell'operazione Raccordo criminale di due anni fa. Anche all'epoca la cocaina arrivava ai pusher marchiata e con una anteprima fotografica. All'epoca erano utilizzati telefoni criptati, ora le batterie del narcotraffico utilizzano le chat più sofisticate, che mantengono anonimi sia chi spedisce che chi riceve i messaggi.

Dopo una serie di appostamenti, gli agenti hanno sorpreso i 2 sospetti a bordo di un suv, all'interno del quale nascondevano un panetto da un chilo di cocaina. Il giudice Anna Carla Mastelli ha convalidato l'arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti condannandoli alla pena della reclusione di 2 anni ed 8 mesi per il papà e 4 anni per il figlio e al pagamento di multe da 18mila e 12mila euro.

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