Anni di abusi sessuali su una bambina che, per di più, era anche la figlia. È la storia agghiacciante scoperchiata dagli investigatori del pool anti-violenza del commissariato di Tivoli, diretto da Paola Pentassuglia, che 48 ore fa hanno fatto scattare la custodia cautelare in carcere per un uomo di 58 anni. Durante le perquisizioni nella sua stanzetta, nascosti dentro un orsetto di peluche, i poliziotti hanno trovato alcuni preservativi. Sequestrati anche un fucile a piombini con il quale in passato aveva sparato al figlio dodicenne, oltre a libri e oggetti che richiamano al nazismo e al fascismo. L’arresto è arrivato dopo due mesi di indagini serrate partite con la denuncia choc della mamma, che da un paio d’anni aveva trovato la forza di separarsi dopo aver subito violenze di ogni tipo. Ad aprile la donna ha ricevuto le prime confidenze dalla ragazzina. Le è cascato il mondo addosso: mai avrebbe pensato “che le sue perversioni potessero arrivare a coinvolgere la figlia”.
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LE CONFIDENZE
Succedeva da tempo ma la piccola non si era probabilmente resa mai conto del significato di quegli atti visto che sarebbe stato anche il padre a chiederle di non parlarne.
LA PERVERSIONE
Un uomo ossessionato dal sesso: alla compagna aggressioni anche in gravidanza, minacce con armi, angherie, abusi di ogni tipo tra cui anche rapporti davanti a lui con altri. Fino a cospargerla di alcol per poi minacciarla con un accendino. Gli scatti di rabbia non risparmiavano la figlia: «Una volta le rovesciò addosso un secchio di vernice. Nemmeno gli occhi si vedevano. Li ho puliti per giorni col collirio. Dentro aveva il terrore». Dall’indagine è emerso come in passato avrebbe riservato lo stesso violento trattamento anche alla precedente compagna e al loro figlio, oggi appena maggiorenne: aveva 12 anni quando gli sparò contro con un fucile a piombini: «Mi colpì alla gamba sinistra a distanza di tre metri. Non mi volle portare in ospedale, diceva che il proiettile era uscito. E invece, anni dopo, da una lastra risultò che era ancora lì».