Marconi, in tremila al party illegale nel centro sociale Acrobax: l'ira dei residenti

Si è ballato fino all’alba nella struttura occupata di via della Vasca Navale: ingresso a 10 euro, incasso totale superiore a 50mila euro

Marconi, ira dei residenti: in tremila al party illegale nel centro sociale Acrobax
di Marco Pasqua
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 14:52

Sono ormai passati i tempi in cui gli anarchici del centro sociale Acrobax pianificavano i blitz violenti alle manifestazioni, come quella del 15 ottobre 2011, a San Giovanni. Business is business, le lotte vengono dopo gli affari. E così, i duri e puri di via della Vasca Navale, occupanti della struttura sottratta alla collettività ormai nel lontano 2002, hanno ceduto al fascino tutto anglosassone di Halloween, con un party a tema. Con buona pace dei residenti del quartiere Marconi, che l’altra notte, hanno dovuto aspettare le 4 per andare a dormire: vale a dire quando le oltre tremila persone che hanno preso parte alla festa illegale, hanno deciso che potevano tornare nelle loro abitazioni. 

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Una ventina gli eventi a pagamento organizzati, ogni anno, dal centro sociale.

L’ultimo porta la firma di “Borghetta”, brand commerciale notturno molto vicino alle amministrazioni locali di centrosinistra, dedito all’organizzazione di feste “vintage”. L’ultima, qui all’Acrobax, risaliva ad 11 anni fa. Ora il ritorno, che non poteva che essere “rumoroso”.

Ticket di ingresso tutt’altro che economico, per un centro sociale: 10 euro a persona. E attenzione: «Non c’è Pos», avvisavano i ragazzi sulle loro pagine social. Ovvio: nei centri sociali il fatturato è rigorosamente in nero e non vengono rilasciati scontrini, per nessun acquisto. Anche la Siae, da queste parti, non è ben vista: nessuna ispezione e, soprattutto, nessun pagamento (che viene, giustamente, preteso dai locali regolari). Non viene rispettata nessuna norma in materia di pubblici spettacoli: dai permessi alle regole anti-incendio alle prescrizioni sulla capienza massima.

Gli alcolici hanno prezzi cosiddetti popolari: cocktail a 4 euro, spritz 3, shots a 2. Il che spiega come gli incassi di questa serata possano facilmente superare i 50mila euro. Ai quali, ovviamente, vanno sottratti i costi per i buttafuori (chiaramente non regolari, senza il patentino rilasciato dalla Prefettura), per il personale e l’affitto della sala. Borghetta, del resto, è sinonimo di fatturati a 4 zeri: normale che l’Acrobax abbia lavorato per rendere possibile questa serata in maschera. La struttura, nell’ex Cinodromo, venne occupata nel 2002, lo stesso anno dello Strike: i leader del blitz, i primi anni, qui hanno trovato casa, dopo aver convertito abusivamente gli uffici in alloggi, ingegnandosi subito per riuscire a far fruttare questo spazio, di proprietà comunale. Non solo eventi danzanti: nel centro c’è anche un’osteria.

Negli anni, il luogo è divenuto centro di riferimento degli anarchici. Dopo gli scontri di San Giovanni, nell’ottobre 2011, qui vennero arrestate 3 persone, tutte considerate responsabili della guerriglia che sconvolse la capitale. Ma ai residenti della zona, ormai, importa solo una cosa: «Perché in quello spazio vengono violate leggi e norme – accusano – senza che nessuno li controlli mai?».

Singolare l’assenza di forze dell’ordine: il che spiega anche perché qui gli spacciatori abbiano campo libero. Le droghe vengono solitamente vendute durante le feste più affollate, ma anche nelle altre situazioni “conviviali” è facile trovarle. «Tutti gli eventi sono pubblicizzati – dicono i residenti – con sfrontatezza. Sanno che resteranno impuniti». L’Acrobax venne inserito nella lista dei 23 stabili da sgomberare, secondo il report, datato luglio 2019, del prefetto, Gerarda Pantalone. Ma anche qui, nonostante gli abusi (e i mancati introiti da parte del Comune, legittimo proprietario dello stabile di via della Vasca Navale), gli occupanti agiscono indisturbati, senza che nessuno si decida a mettere fine a questa situazione di illegalità.

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