La circolare avverte: rischio di «escalation violente» rispetto alle manifestazioni per la Palestina

Il Dipartimento della pubblica sicurezza scrive ai questori: i cortei si facciano in «luoghi decentrati». E attenzione massima negli aeroporti

La circolare avverte: rischio di «escalation violente» rispetto alle manifestazioni per la Palestina
di Riccardo Palmi
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Sabato 28 Ottobre 2023, 11:52

C'è il rischio di «escalation violente» rispetto alle manifestazioni per la Palestina (che sono la maggioranza) o per Israele. Per questo, meglio tenerle lontano da luoghi simbolici e monitorate con servizi mirati per evitare ricadute sull'ordine pubblico.

Lo scrive, in una circolare indirizzata ai questori, il Dipartimento della pubblica sicurezza. I cortei si susseguono nelle varie città dall'attacco terroristico di Hamas in territorio israeliano e non sembrano destinati a terminare a breve. Oggi a Roma partirà ad esempio una grande manifestazione da Porta San Paolo, promossa da associazioni pro-Palestina, con l'adesione di varie sigle: dai centri sociali ai gruppi legati al mondo della sinistra. Sono attese migliaia di persone. 

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Le misure

Imponenti quindi le misure predisposte dalla Questura della Capitale. In altri Paesi, come in Francia, si è scelta invece la linea dura e sono state vietate manifestazioni di questo tipo. Ma non solo: la federazione di calcio francese, ad esempio, ha squalificato per sette giornate Youcef Atal, difensore del Nizza e della nazionale algerina, per aver condiviso un post (poi rimosso, con relative scuse) che incitava all’odio verso Israele sui social.

Contro di lui è stata aperta anche un'indagine per «incitamento all'odio o alla violenza sulla base di una specifica religione».

In Italia, invece, la decisione è stata quella di di gestire gli eventi di piazza, valutando caso per caso le iniziative in programma sul territorio. Ma l'allerta rimane alta. Le manifestazioni, si legge, «e ancora più quelle non formalmente preavvisate, potrebbero infatti costituire l'occasione per innescare pericolose situazioni di tensione, con il rischio di escalation violente tanto tra gli appartenenti a comunità direttamente riconducibili al teatro di crisi quanto tra i sostenitori delle stesse». 

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Meglio luoghi decentrati

Per tale motivo, i questori sono stati invitati ad accordarsi con gli organizzatori dei cortei, privilegiando «località decentrate» ed evitando che le manifestazioni passino «nei pressi di siti ed obiettivi "simbolo", direttamente riconducili alle parti in conflitto» (come sinagoghe o ambasciate). E ancora, si invita a fermare «sul nascere azioni, anche solo dimostrative, che per visibilità e diffusione mediatica potrebbero determinare serie ricadute sull'ordine pubblico».

Nella Capitale, ad esempio, ieri è comparso uno striscione con scritto «Fermiamo il massacro - Free Palestine» sulla facciata del circolo Arci Sparwasser, al Pigneto. La questura lo ha fatto rimuovere. Infine, occhi puntati sugli aeroporti «che, per il fatto stesso di essere quotidianamente luoghi di transito per migliaia di utenti, rappresentano nell'attuale situazione un potenziale target cui destinare l'adozione di potenziati dispositivi di vigilanza e sicurezza». Per questo, attenzione straordinaria sul controllo dei passeggeri e dei bagagli, con aumento di ispezioni e bonifiche negli spazi comuni.

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