Finto maestro di skate molesta ragazzini al parco, la denuncia di un 12enne: «Mi ha toccato in auto»

Con la scusa di impartire delle lezioni, adescava i minori: ora andrà a processo

Finto maestro di skate molesta i ragazzini al parco, la denuncia di un 12enne: «Mi ha toccato in auto»
di Valeria Di Corrado
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Lunedì 20 Novembre 2023, 00:12

Si spacciava per un maestro di skateboard, ma Gabriele G. non sapeva nemmeno salire sulla tavola. Con la scusa di insegnare nuove tecniche per skeitare, il 45enne abbordava ragazzini al parco di Colle Oppio. Uno di loro, all’epoca dei fatti dodicenne, è cascato nella “rete” e mentre si trovava in sua compagnia in macchina ha subito delle molestie. Pochi giorni dopo l’adolescente, insieme a suo padre, lo ha denunciato alla stazione dei carabinieri di piazza Dante. Ora l’uomo, più grande della vittima di 30 anni, è accusato di adescamento di minori (ha già dei precedenti specifici). La Procura capitolina ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Durante l’udienza preliminare è emerso che l’imputato da bambino, dopo essere arrivato in Italia dal Cile, aveva subito degli abusi sessuali da parte di un adulto nella comunità d’accoglienza per minori in cui era ospite.

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LA DENUNCIA

«Premetto di essere appassionato di skate e di praticarlo da qualche mese». Comincia così la denuncia presentata ai militari dell’Arma da Riccardo (nome di fantasia, ndr) il 17 giugno 2021. In quel periodo, con l’arrivo dell’estate successiva alla seconda ondata pandemica, i ragazzi erano ancora più invogliati a incontrarsi all’aria aperta per socializzare e praticare delle attività sportive. Riccardo all’epoca frequentava il parco di Colle Oppio, con alcuni amici di scuola, proprio per skeitare. «Generalmente c’è un uomo all’interno dell’area skate del parco che, da quanto ho potuto notare, dà lezioni ai ragazzi che come me vogliono imparare a fare skateboard. Molti di loro - riferisce il dodicenne ai carabinieri - lo conoscono e lo chiamano Gabri». Quest’ultimo il 13 giugno 2021 si avvicina e inizia a parlare con lui: gli spiega che abita nel quartiere Portuense, che fa il maestro di skate e si scambiano il contatto di Instagram. Riccardo gli chiede come mai non stesse sulla tavola e l’uomo gli risponde: «Faccio fare giri ai bambini autistici». Poi aggiunge che la tecnica di skate che conosce non può praticarla poiché «ha ancora la possibilità di giocare la coppa del mondo di taekwondo». 
Dopo essersi salutati, Gabriele via chat gli chiede di rincontrarsi al parco l’indomani per dargli delle lezioni. Il ragazzo acconsente: «Ci sarò», e l’uomo risponde con un eccessivo tono di confidenza: «Daje ti adoro». Poi, cambia argomento e cerca di sondare il suo orientamento sessuale. Riccardo resta sul vago. Il giorno successivo trovano il parco chiuso con delle transenne. L’imputato non si perde d’animo e prospetta al ragazzino di andare a skeitare al Ponte della Musica. Quest’ultimo inizialmente è titubante, gli riferisce che i genitori gli hanno proibito di accettare passaggi in auto dagli sconosciuti; ma l’uomo gli suggerisce di raccontare una bugia.

IL PALPEGGIAMENTO

Una volta saliti in auto, Gabriele confida a Riccardo di essere geloso del fatto che lui fosse fidanzato con una ragazza e, a un certo punto, gli tocca lateralmente una coscia, per poi aggiungere: «Volevo vedere se ti dava fastidio». «Questa sua affermazione mi ha allarmato e ho iniziato a pensare a qualsiasi scusa per allontanarmi da lui», spiega la vittima nella denuncia. La dimostrazione che aveva mentito sul fatto di dare lezioni di skate la ha quando lo vede salire sulla tavola: «Cercava di imitarmi in pessimo modo, reggendosi a una ringhiera». Così, con il pretesto di doversi incontrare con un’amica, Riccardo si allontana dall’uomo e racconta tutto ai genitori. Nel frattempo Gabriele gli scrive un messaggio ancora più chiaro: «Credo di avere una leggera attrazione per il tuo stato», a cui ne seguiranno altri ancora più espliciti a cui il dodicenne non risponde: «Sarebbe stato meglio non conoscerti, almeno il mio fragile equilibrio non sarebbe andato a p...». «Sono parecchio permaloso e possessivo. Essendo di origini sudamericane tengo il sangue caliente e mi accendo anche per cose che per molti sono futili. Mi affeziono a persone sconosciute». 

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