Un’anziana invalida si era rivolta all’agenzia immobiliare Gruppo Stanchi srl per comprare un appartamento in via Oderisi da Gubbio, in zona Portuense. Aveva versato, tramite un bonifico bancario, ben 185mila euro a titolo di deposito infruttifero. Soldi che Carla Vidori non ha più riavuto indietro da Edoardo Stanchi, titolare dell’omonima società, dichiarata fallita l’11 aprile del 2019 dal giudice delegato del Tribunale civile Claudio Tedeschi.
La donna, ora 81enne e in precarie condizioni di salute, non è nemmeno mai entrata in possesso dell’abitazione che voleva acquistare. L’immobiliarista 43enne è quindi finito a processo con l’accusa di appropriazione indebita. Nella prima udienza, tenutasi lo scorso 13 settembre, l’imputato non si è presentato: il pubblico ministero in aula ha fatto presente che si trovava agli arresti domiciliari per un altro procedimento.
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IL MONDO DEL CALCIO
Stanchi è stato nominato di recente amministratore delegato dell’area “Corporate Atletico Lodigiani”, nonché direttore tecnico della prima squadra del club romano di Promozione.
LA VICENDA
I fatti risalgono al 2018. Il 25 ottobre la signora Vidori, all’epoca 76enne, aveva formulato la proposta di acquisto al prezzo di 200mila euro dell’immobile in via Oderisi da Gubbio (dove tra l’altro aveva sede l’agenzia immobiliare che fungeva da intermediario). La donna aveva quindi versato al Gruppo Stanchi srl, tramite bonifico, la somma di 185mila euro «che evidentemente doveva essere destinata al pagamento del prezzo pattuito», si legge nel provvedimento del 16 aprile 2019 con cui è stato confermato dalla X sezione civile del Tribunale di Roma il sequestro conservativo per equivalente a carico della società immobiliare e a favore dell’anziana, assistita dall’avvocato civilista Stefano Scalbi. Al momento, però, la signora è riuscita a recuperare solo i 3mila euro di un assegno circolare emesso da Stanchi, ma non incassato.
L’agente non si è mai più presentato agli appuntamenti fissati davanti al notaio per la stipula della compravendita, adducendo «motivazioni pretestuose», spiega il giudice Vincenzo Picaro. Secondo quest’ultimo, la società di Edoardo Stanchi - «con capitale sociale di soli 10mila euro» - ha riscosso dalla signora invalida «una somma non prevista in contratto e trattenuta indebitamente con l’intento di lucrare ulteriori provvigioni non dovute».
IL SEQUESTRO PENALE
Sul fronte penale, l’avvocato Vincenzo Perticaro - che difende la vittima nel processo in cui Edoardo Stanchi è accusato di appropriazione indebita - il giudice della VIII sezione Paola Roja, il 7 febbraio scorso, ha disposto il sequestro conservativo di tutto il patrimonio immobiliare intestato al 43enne; compreso un immobile in via Cesare Bazzani, a Roma, e altri nel comune di Asti. Sul suo conto corrente di Stanchi, infatti, c’erano solo 2.700 euro. «Abbiamo ottenuto il sequestro conservativo su tutto patrimonio, ma continueremo fino a recuperare l’ultimo euro - spiega l’avvocato Perticaro - Per queste persone, purtroppo, la giustizia arriva sempre in ritardo. A causa del torto subito, la mia assistita ha subito pesanti ripercussioni sulla salute».
«Edoardo Stanchi dichiara di esserne estraneo rispetto ai fatti a lui attribuiti, non avendo partecipato alla compravendita in questione - spiega il suo legale, l'avvocato Roberto Staro - Difenderà la propria onorabilità nel processo ed in ogni altra sede sicuro che potrà emergere la verità dei fatti».