«Una violenza cieca e incontrollabile» contro il marito finito più volte in ospedale e contro i figli di 12, 11 e appena due anni, non solo picchiati ma anche umiliati, abbandonati a se stessi in un'abitazione degradata, maltrattati ed esposti a pericoli di ogni tipo. Per questo per una mamma di 32 anni, diventata il terrore di casa, spesso sotto l'effetto di alcol e sostanze stupefacenti, il gip del tribunale di Tivoli ha fatto scattare il divieto di avvicinamento alla famiglia con l'applicazione del braccialetto elettronico, su richiesta della procura. Alla donna è stata anche sospesa la potestà genitoriale. Le indagini, condotte dagli investigatori del commissariato di Tivoli, diretto da Paola Pentassuglia, hanno ricostruito un menage familiare da brivido: la violenza poteva esplodere con schiaffi, calci, persino con mosse di karate, coltelli puntati e bottiglie contro il convivente, mentre i figli la imploravano di smetterla. Stesso trattamento, spesso, era riservato anche ai piccoli: la bimba in un'occasione sarebbe stata presa per il collo e sbattuta contro il muro.
Continue le vessazioni psicologiche: «Dovete morire».
E' stata la denuncia dell'uomo, alla fine, a far partire le indagini che hanno portato al provvedimento cautelare. Era praticamente scappato di casa con i due più grandi di fronte ad una situazione non più sostenibile e carica di pericoli, ma il più piccolo di appena due anni era rimasto con lei. Le evidenze investigative raccolte dagli inquirenti durante le indagini hanno permesso di riscontrare i gravi fatti contestati e consentito al giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura di Tivoli, di emettere nei confronti dell'indagata l'ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai figli e dal loro papà. Il gip, sulla base delle prove raccolte, ha valutato infatti che "sussistesse un pressante pericolo di recidiva e reiterazione dei fatti contestati" di fronte "alla preoccupante escalation" delle azioni poste in essere dalla donna "che, a causa del costante abuso di sostanze di varia natura, si è resa protagonista di una serie di gravissime condotte ai danni del convivente e dei tre figli minori". E proprio per il costante abuso di alcol e droga "a tutela delle persone offese" è stata stabilita anche la necessità di un monitoraggio costante per impedire l'avvicinamento con l'applicazione del braccialetto elettronico. E' di fine dicembre l'ultimo caso di violenza cieca tra le mura domestiche che ha portato all'allontanamento di un papà violento, un quarantunenne di Guidonia, un altro caso seguito dal pool anti-violenza di Tivoli. Le botte per la moglie arrivavano anche quando aveva la figlia di tre anni in braccio, una bimba che di fronte ad urla e insulti correva a nascondersi e cantava per non sentirli. La vittima, in piena notte, aveva cercato rifugio al commissariato.
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