Benzina, i furbetti del prezzo medio: in diversi distributori i cartelli sono scritti a penna o vengono nascosti

Da ieri c’è l’obbligo di esporre il costo regionale del carburante: molte violazioni

Benzina, i furbetti del prezzo medio: in diversi distributori i cartelli sono scritti a penna o vengono nascosti
di Raffaele Marra e Fabio Rossi
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Mercoledì 2 Agosto 2023, 01:08

Prezzi ancora alti nei distributori di carburante romani, con punte intorno ai due euro per la benzina senza piombo. E se quasi tutti i distributori espongono il cartello con l’indicazione dei prezzi medi regionali, non mancano gli impianto dove queste indicazioni sono “poco visibili”, lontane dai display con i prezzi effettivamente praticati o addirittura scritte a mano, con pennarelli neri. Da ieri tutti i gestori delle stazioni di servizio cittadine, come avviene su tutto il territorio nazionale (circa 18 mila impianti) devono rispettare la misura introdotta dal governo, con l’obiettivo di calmierare la crescita dei prezzi alla pompa. Le nuove disposizioni prevedono che l’aggiornamento dei prezzi medi esposti venga effettuato al variare del prezzo praticato, in aumento o in diminuzione, e comunque con frequenza settimanale, anche in mancanza di variazioni. Gli esercenti da ieri hanno dovuto esporre «con adeguata evidenza» i cartelloni riportanti le quotazioni medie di riferimento.

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IL TOUR

La maggior parte delle stazioni di benzina romane si è adeguata, anche se alcuni con un leggero ritardo con il cartello esposto dopo le 11,30.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato alle 8,30 di ieri mattina sul proprio portale la media dei prezzi dei carburanti praticati in ogni Regione e a livello nazionale. Per quanto riguarda il Lazio il prezzo medio si è attestato sui 1,757 euro per il diesel, 1,902 per la benzina e 0,681 per il Gpl. In autostrada, invece, il prezzo medio della benzina al self (che fa riferimento al dato nazionale) è stato di 1,984 euro al litro, quello del gasolio 1,854. Dall’Appia alla Tuscolana, dalla Casilina alla Prenestina, da viale Palmiro Togliatti alla Collatina, dalla Salaria alla Tangenziale est, sono stati tutti pronti a rispettare il decreto. Qualcuno con cartelli un po’ nascosti, altri con cifre scritte a mano, in ogni caso rispondendo agli obblighi introdotti dal decreto Trasparenza: la sanzione prevista per chi non si adegua è un’ammenda da 200 a duemila euro mese e - in caso di violazioni reiterate per almeno quattro volte, anche non consecutive, nell’arco di 60 giorni - può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo da 1 a 30 giorni. Pochissimi, comunque, quelli che alle 15 non si erano ancora adeguati: come in alcuni impianti esclusivamente self-service o in un distributore al Tiburtino, dove il gestore si è giustificato dicendo che al cambio turno il cartello era stato spostato e che lo avrebbe posizionato da lì a qualche minuto.

IL CALO

I prezzi ai self service, come per la modalità “servito”, si sono abbassati in alcuni casi più della media fino ad arrivare a 1,699 euro per il diesel e 1,859 per la benzina. Il primo effetto sono state le file in quasi tutti i distributori della Capitale. Ma in altre stazioni di servizio il prezzo è rimasto intorno ai due euro, con medie superiori a 1,90.

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