Banda del Rolex, allarme a Roma nord: due colpi in poche ore. Banditi in fuga sui motorini

Le rapine in via Cortina d’Ampezzo e Lungotevere Acqua Acetosa

Banda del Rolex, allarme a Roma nord: due colpi in poche ore. Banditi in fuga sui motorini
di Flaminia Savelli
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Sabato 3 Febbraio 2024, 00:23

Roma Nord nel mirino della banda dei Rolex. Due colpi in poche ore e, secondo gli investigatori, messi a segno dalla stessa coppia di rapinatori. L’allarme è scattato giovedì prima in via Cortina d’Ampezzo poi sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa. In tutti e due i colpi, come hanno riferito le vittime e hanno confermato gli agenti delle Volanti intervenuti sul posto, i banditi indossavano caschi integrali -con microfono interno- e hanno minacciato le vittime con una pistola. Quindi la fuga in scooter.

LA DINAMICA

Le indagini degli agenti si stanno concentrando sulla dinamica delle rapine e su un nuovo sistema messo in atto dai malviventi.

Nelle ultime messe a segno infatti, hanno utilizzato due scooter. Un particolare che è stato riferito dalla prima vittima, avvicinata mentre parcheggiava la sua auto in via Cortina d’Ampezzo: «Mi hanno puntato l’arma, sotto la minaccia della pistola gli ho consegnato il Rolex poi li ho visti scappare con due diversi motorini». 

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Un elemento questo, confermato dalle telecamere di video sorveglianza che intorno alle 18,30 di giovedì hanno ripreso i due scooter sfrecciare. «Si muovono a coppia ma su due mezzi diversi - precisano i poliziotti- l’ipotesi è che il secondo mezzo, che viene parcheggiato a una manciata di metri da dove poi avviene il colpo, è a disposizione per guadagnarsi una ulteriore via di fuga in caso di intervento delle forze dell’ordine». Ancora giovedì, un’altra rapina fotocopia della banda del Rolex sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa: la vittima è stata avvicinata da due banditi che sotto la minaccia della pistola lo hanno costretto a consegnare il prezioso orologio. Quindi la fuga a bordo dei due scooter. 

RAPINE IN SERIE

Un’escalation quella che si sta registrando nella zona. Mercoledì altri due colpi messi a segno in poche ore e nello stesso quadrante, tra Ponte Milvio e Salario Parioli. La prima rapina si era registrata lungo via Torbole intorno alle 16 e poi ancora, nel tardo pomeriggio in via Giuseppe Mercalli. L’ipotesi è che più batterie di rapinatori stiano facendo “cassa”. Con un ulteriore particolare. Le vittime hanno infatti riferito di non essere riusciti a vedere il volto dei malviventi perchè coperti dai caschi integrali. Ma hanno riconosciuto «un forte accento napoletano». E proprio in Campania si stanno concentrando le ricerche degli investigatori. Da quanto ricostruito negli ultimi mesi, si tratta di “batterie” in trasferta: arrivano in mattinata nella Capitale e prima di rientrare in giornata, mettono a segno colpi in serie. Il primo allarme in città era scattato, tra marzo e maggio dello scorso anno con la prima ondata di rapine in serie culminata con una sparatoria. La banda infatti, aveva puntato la vittima in una zona trafficatissima della città: tra via Ojetti e via Luigi Capuana, nel quartiere Talenti. I due rapinatori, a bordo di uno scooter, si erano affiancati a un Suv di grande cilindrata. Al volante un imprenditore, con regolare porto d’armi, che non appena ha visto la pistola puntata contro il suo finestrino ha impugnato la sua sparando diversi colpi in aria. Nella Capitale era scattata la massima allerta nelle zone più sensibili. «Il sospetto - spiegano gli investigatori - è che i malviventi, con un’attenzione così alta, per alcuni mesi si siano impegnati in altre attività criminali come le truffe agli anziani. Un sistema, pure quello, ben organizzato come hanno confermato le operazioni e i blitz che le hanno smantellate. E tutte con base operative in Campania».

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