Nicola Pietrangeli, 90 anni sotto rete

Dal Coni al Canottieri Roma una giornata di eventi per il fuoriclasse del tennis

Da sinistra, Giovanni Malagò e il festeggiato Nicola Pietrangeli nei saloni del Coni
di Roberta Savona
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Lunedì 11 Settembre 2023, 22:05 - Ultimo aggiornamento: 22:06

Novanta volte Nicola Pietrangeli. Roma festeggia il simbolo del tennis italiano nei luoghi identitari della sua storia sportiva, dal CONI al Circolo Canottieri Roma. Pomeriggio al Coni abbracciato dall’amico Giovanni Malagó e con i presidenti FIT e FITP, Angelo Binaghi e Luigi Carraro, con papà Franco e mamma Sandra presenti insieme a Gianni Letta, così come il figlio Marco Pietrangeli. Tra le istituzioni sportive Franco Chimenti, presidente Federgolf, l’ex presidente del consiglio Giuliano Amato, a cui si sono aggiunti per la serata al Canottieri, volti noti e cari al festeggiato: Enrico Vanzina e Federica Burger, Luca Cordero di Montezemolo, Barbara Palomelli e Francesco Rutelli, Enzo Musumeci Greco con Novella Calligaris, la vice presidente Coni Silvia Salis. Tra i presenti anche Licia Coló con la figlia Liala Antonino, accolte dal presidente del circolo Paolo Vitale e dalla moglie Rosella, padroni di casa di una serata magica.

Primatista per partite giocate-vinte in Coppa Davis, Pietrangeli ha fatto ingresso nel Salone d’Onore con commozione, tra applausi e tanti amici.

Occhi lucidi. Il silenzio viene interrotto dall’ironia del grande tennista: «Se oggi è così, non so immaginare il funerale», e Malagò: «Vedrai, vedrai». Risuona nell’aria “Come te non c’è nessuno”: Rita Pavone nel 1961 scalava le classifiche e Nicola raggiungeva vette sportive più alte di sempre. Prima di Jannik Sinner e Berrettini, prima di Panatta, è a Nicola che il nostro Paese deve la consacrazione del tennis italiano nel mondo. Una carriera senza eguali, con un posizionamento costante ai vertici: si leggeva sempre il suo nome.

 

Gli anni d’oro, il ‘59 e il ‘60 con le vittorie al Roland Garros e il ‘57 e ‘61, i trionfi agli Internazionali d’Italia, in finale altre due volte a Parigi, proprio nel ‘61 e nel ‘64. Italiano d’oro anche a Wimbledon, i suoi risultati restano i migliori tra i tennisti azzurri. Questo e altro nel libro “Se piove, rimandiamo”, una biografia che è la memoria di un supereroe con la racchetta in mano e che ha già scelto dove salutare tutti, in quel campo che porta il suo nome. «Il mio funerale sarà allo stadio Pietrangeli. Perché c’è parcheggio e tremila sedute. Mi dispiace che non potrò assistere per vedere chi ci sarà, ma se piovesse, potremmo rimandare. Per la musica penso a “My way”». La voce di Frank Sinatra è la colonna sonora perfetta che fa da sfondo alla vita di Nicola, amante del bel mondo, tennista eccelso che ha scelto tutto sempre a suo modo.

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