Roma, studentesse molestate dal professore di sostegno davanti alla classe: «Mi palpeggiava mentre ero alla lavagna»»

Sono tre le giovani vittime che all'epoca frequentavano l'Istituto superiore Leon Battista Alberti, all'Eur

Roma, studentesse molestate dal professore di sostegno davanti alla classe: «Mi palpeggiava mentre ero alla lavagna»»
di Federica Pozzi
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Martedì 3 Ottobre 2023, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 08:55

Avrebbe palpeggiato ripetutamente alcune studentesse minorenni all'interno dell'Istituto di istruzione superiore del quadrante sud di Roma in cui svolgeva il ruolo di docente di supporto.
È finito a processo con le accuse di violenza sessuale aggravata e atti osceni commessi in un luogo frequentato da minori, un professore di religione di 60 anni. I fatti sarebbero accaduti all'inizio del 2019 quando l'uomo, approfittando della condizione di inferiorità delle ragazzine, tutte sue studentesse, secondo l'accusa, le ha costrette a subire diversi e ripetuti atti sessuali che alcune volte si consumavano anche davanti al resto della classe. Sono tre le giovani vittime, che all'epoca frequentavano l'Istituto superiore Leon Battista Alberti, all'Eur, che hanno trovato il coraggio di denunciare e che ieri sono state ascoltate dalla quinta sezione del Tribunale di Roma alla presenza dell'imputato, oltre a una professoressa dell'Istituto.

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LA TESTIMONIANZA

Per una di loro il ricordo è ancora talmente vivido e disturbante da aver chiesto ai giudici la possibilità come spesso accade nei casi di violenza sessuale di porre tra lei e il suo ex insegnante una struttura mobileper sentirti protetta, anche dalla sola vista di quell'uomo. All'epoca dei fatti, avvenuti quattro anni fa, la ragazza ora maggiorenne, aveva 17 anni. «Ero andata alla lavagna per fare un disegno, con la scusa di aiutarmi, mi aveva messo una mano sul fianco e una sulla mia mano, nel frattempo però si appoggiava dietro di me con il corpo - ha raccontato davanti al Tribunale - Me n'ero accorta infatti con una scusa mi ero allontanata ma quando sono tornata davanti alla lavagna ha ricominciato».
Un episodio già riferito dalla ragazza ai pm, che infatti, nel capo di imputazione contestano all'imputato che mentre la studentessa era «intenta a realizzare un disegno alla lavagna», il docente «si poneva dietro di lei spingendo il proprio membro contro il corpo della ragazza che era girata di spalle, le cingeva più volte i fianchi, tenendole la mano con la scusa di aiutarla a fare il disegno». Un comportamento ripetuto poi quando «la minore ritornava alla lavagna, dopo essersi allontanata con la scusa di dover prendere un oggetto».

LA CLASSE

Violenze sessuali che quindi sarebbero avvenute anche davanti al resto della classe che, in un altro caso, si è resa fondamentale per interrompere il comportamento illecito del professore. Sempre nel mese di febbraio del 2019, un'altra alunna, allora quindicenne aveva raccontato, denunciando l'uomo, che quest'ultimo le avrebbe l'avrebbe accarezzata fino al fondo schiena, fermandosi solo quando la studentessa era stata richiamata al posto dai compagni di classe con una scusa. In entrambi i casi la violenza sessuale è aggravata perché l'insegnante avrebbe agito ai danni di minorenni, di cui era professore, e all'interno dell'Istituto scolastico frequentato dalle persone offese.

ATTI OSCENI

Come se i palpeggiamenti non fossero abbastanza, sempre nello stesso periodo, il 60enne e in orario scolastico, all'interno di una delle aule della scuola avrebbe compiuto atti osceni di fronte a un'altra minorenne.
Si sarebbe masturbato davanti un'alunna, «proseguendo anche dopo che la ragazza, avendolo visto, abbassava con vergogna lo sguardo». Atti compiuti sempre o quasi in presenza di molti altri studenti, che quindi avrebbero potuto denunciare l'accaduto anche se le vittime non avessero trovato il coraggio di farlo. Nella prossima udienza verrà sentito l'imputato, difeso dall'avvocato Chiara Porta Crozon, che ha sempre respinto le accuse.

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