Tangenti, per l'ok al megastore la ristrutturazione del Municipio

Tangenti, per l'ok al megastore la ristrutturazione del Municipio
di Michela Allegri e Valentina Errante
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Sabato 20 Febbraio 2016, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Accordi di programma, convenzioni e varianti. È una storia che parte da lontano e non riguarda solo la realizzazione del megastore e di 100 miniappartamenti a Palazzo Raggi nel cuore di Roma. L'inchiesta coordinata dal pm Erminio Amelio punta a fare luce sui passaggi che nel 2012 hanno portato il costruttore Bonifaci ad avere l'ok per realizzare un mega centro commerciale in via Flaminia. All'esame del nucleo anticorruzione della Finanza c'è anche la contropartita che il costruttore, dopo avere ottenuto nel 2006 la variante di destinazione d'uso di un'area enorme, aveva assicurato al Comune: la costruzione della nuova sede del XX municipio, opere di riqualificazione urbana, un asilo e la manutenzione di una scuola. Impegni che non sarebbero stati rispettati.

I militari, che giovedì si sono presentati nella sede della società del costruttore oltre che nell'ufficio e nell'abitazione dell'ex numero uno del Dipartimento Urbanistica Antonello Fatello, ipotizzano che le convenzioni ottenute da Bonifaci tra il 2012 e il 2015, siano state favorite da tangenti. Ci sono anche sospetti su un appartamento, intestato a un “prestanome”, ma in uso al funzionario. Intanto la sede del XX municipio non c'è ancora, e Bonifaci incassa circa 800mila euro l'anno dal Campidoglio per un immobile che, invece, ha concesso in affitto.
 
L'ACCORDO DI PROGRAMMA
Era il 2006 e un accordo di programma dava il via libera al gruppo Bonifaci per costruire palazzi al posto degli alberghi previsti dal Piano regolatore. L'intesa con il Comune prevedeva l'edificazione di circa mille metri cubi in via Flaminia Vecchia al posto di un hotel, 20mila metri cubi in via Flaminia Nuova e altri 76.115 sull'Ostiense. In cambio il costruttore si sarebbe accollato alcuni oneri, dalla realizzazione della sede del XX municipio, alla manutenzione della scuola elementare di Grottarossa, fino alla riconversione ad asilo nido per 60 posti della struttura comunale di via Caprilli. Negli anni il progetto si amplia: nel 2012 l'accordo prevede che Bonifaci si occuperà anche della riqualificazione della vecchia stazione di Grotta Rossa e potrà realizzare un mega centro commerciale, circa 9000 metri quadri, in via Flaminia. È su questi ultimi passaggi che si concentra l'attenzione del pm, secondo il quale il costruttore avrebbe ottenuto dal Dipartimento urbanistica permessi e convenzioni grazie alle mazzette.

CENTRO STORICO
E mentre il pm Amelio indaga anche su ipotesi corruttive nell'ambito del progetto che Bonifaci puntava a realizzare tra via del Gambero e via del Corso, nel settecentesco Palazzo Raggi, l'altra inchiesta sugli abusi edilizi all'interno dell'immobile è andata avanti. I pm Alberto Galanti e Simona Marrazza hanno iscritto i nomi di una ventina di persone sul registro degli indagati, tra loro nove assessori della giunta Alemanno, dall'ex vice sindaco Sveva Belviso, ad assessori Alfredo Antoniozzi, Antonello Aurigemma, Enrico Cavallari, Marco Corsini, Dino Gasperini, Fabrizio Ghera, Carmine Lamanda, Rosella Sensi e Marco Visconti.

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