Street art a Tor Marancia, Marino inaugura i murales, gli abitanti: «Non dimentichi il degrado»

Street art a Tor Marancia, Marino inaugura i murales, gli abitanti: «Non dimentichi il degrado»
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Lunedì 9 Marzo 2015, 17:42 - Ultimo aggiornamento: 17:59

«L'attenzione per le zone decentrate di Roma è la mission del Comune. E oggi sono molto felice di vedere queste opere e ringrazio artisti e cittadini che hanno reso possibile questa iniziativa. Siamo davanti a un museo a cielo aperto con 20 opere di 20 artisti nazionali e internazionali». Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino intervenendo all'inaugurazione di Big City Life, il progetto di Street Art realizzato sulle facciate delle case nel quartiere di Tor Marancia.

Oltre 500 abitanti coinvolti e 20 artisti internazionali, circa 2.500 mq di opere e 20 facciate di abitazioni (alte 14 metri) dipinte in 70 giorni: sono i numeri di «Big City Life» Tor Marancia, il progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana, culturale e sociale del quartiere popolare alle porte dell'Eur, nato dalla collaborazione di Francesca Mezzano, che ne è l'organizzatrice, con la Fondazione Roma-Arte-Musei e condiviso con Ater del Comune di Roma. Il progetto, curato da Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, sostenuto economicamente dalla Fondazione Roma, da Roma Capitale e dall'associazione culturale 999Contemporary, è partito l'8 gennaio scorso per concludersi il 27 febbraio e ha trasformato lo storico quartiere di Tor Marancia in un museo a cielo aperto accessibile a tutti. Le opere realizzate sono state inaugurate oggi alla presenza del sindaco di Roma, Ignazio Marino, del presidente di Fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele, dell'assessore alla Cultura Giovanna Marinelli, del commissario straordinario ATER Daniel Modigliani e del presidente del Municipio Roma VIII Andrea Catarci. Ogni opera e? il risultato dell'incontro tra gli abitanti e gli artisti, il progetto prevede, infatti, anche il coinvolgimento della comunita? locale attraverso laboratori artistici con scuole e associazioni di quartiere, oltre a laboratori professionali dedicati alle le associazioni locali.

LA FONDAZIONE

«Sono felice di aver potuto replicare qui un esperimento che mi ha emozionato già nel quartiere di San Basilio, con il progetto SanBa - ha commentato il presidente della Fondazione Roma Emmanuele F.M.

Emanuele - Tutto nasce negli anni '60, nella lontana America: Los Angeles, Miami, sud America. Lì scoprii gli artisti di strada, - ha raccontato - che non hanno niente meno dei grandi artisti le cui opere sono dentro musei e gallerie. Coloro che vengono definiti 'deturpatori del bene collettivò, con questa opera di altissimo valore culturale e sociale, possono educarsi e comprendere qual è la vocazione vera che deve assisterli». Tutto ciò «senza marginalizzarli - ha sottolineato - ma riconducendoli ad una visione artistica». Ora le opere realizzate a Tor Marancia sono «affidate alla custodia orgogliosa dei cittadini che sono stati coinvolti in questo progetto e hanno dialogato con gli artisti per scegliere insieme cose di loro gradimento. Questa avventura è la testimonianza che si può fare - ha concluso - La cittadinanza attiva si propone al pubblico non per delegittimarlo, ma per costituire un elemento rafforzativo della 'potestas publicà. Spero di poter replicare questo progetto in altre aree di Roma». L'assessore capitolino alla Cultura, Giovanna Marinelli, ha ringraziato gli «abitanti che hanno condiviso così tanto questo progetto» e il Municipio, «che è stato una sponda determinante, e un ringraziamento speciale va alla Fondazione Roma. Abbiamo messo in moto diversi percorsi di street art, da Ostiense a San Basilio» affinché anche Roma, «come tante altre città europee, avesse un percorso turistico nelle aree meno frequentate dai visitatori, così che si venga nella Capitale anche per delle testimonianze di arte contemporanea, e non solo per lo straordinario patrimonio archeologico e monumentale che abbiamo. L'arte urbana è decisiva per la riqualificazione, - ha concluso Marinelli - il nostro compito è di contribuire al rafforzamento del tessuto sociale e culturale, raccogliendo tutte le energie della città». Per il commissario straordinario Ater Daniel Modigliani, «tutte le case popolari sono di proprietà pubblica, e noi siamo al lavoro perché la rigenerazione di cui tanto si parla diventi concreta. L'Ater si è già detta disponibile ad allargare questo protocollo d'intesa ad altre parti della città: abbiamo già fatto molto, ma molto c'è ancora da fare». Infine, il minisindaco del Municipio VIII, Andrea Catarci, ci ha tenuto a ringraziare «l'associazione 999Contemporary e gli artisti che sono venuti qui gratuitamente, ma anche i ragazzi del quartiere, che hanno creato un'associazione che si prenderà cura di queste opere». E ha concluso facendo un appello «alla Fondazione Roma e alla Giunta, perché le prime opere che realizzammo a Ostiense, come il sottopasso che il Times definì la Cappella Sistina dell'arte contemporanea di Roma, hanno urgente bisogno di restauro».

LA VISITA FUORIPROGRAMMA

«Scarafaggi e topi in casa», «i nostri figli minacciati con il coltello per farsi consegnare il cellulare», un cimitero di bottiglie di vetro vuote alle fermate degli autobus, cornicioni pericolanti, «ascensori fantasma, infiltrazioni d'acqua» e il parco chiuso «senza motivo, da cinque anni»: tanti i problemi contro cui combattere ogni giorno a Tor Marancia e che i residenti hanno avuto l'occasione di elencare, uno ad uno, al sindaco di Roma, Ignazio Marino, al termine dell'inaugurazione delle opere di street art realizzate nell'ambito del progetto Big city life. Il primo cittadino è stato accompagnato in tour tra le case popolari di Tor Marancia, di proprietà dell'Ater, per vedere con i propri occhi i cancelli chiusi del Parco della Torre e le condizioni in cui versano gli alloggi dello storico quartiere romano.

Al termine della visita, il primo cittadino ha preso alcuni impegni con i residenti, innanzitutto farsi portavoce delle loro istanze con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: "Dobbiamo chiedere alla Regione Lazio (a cui appartiene la competenza sulle abitazioni dell'Ater) di intervenire, avete fatto bene a farmi vedere la situazione. Parlerò chiaramente al presidente della Regione delle difficoltà che avete".

Per quanto riguarda il parco, invece, Marino ha assicurato che si documenterà "su chi ne ha deciso la chiusura e cercherò di capire che tipo di investimento economico serve, poi parleremo con Emmanuele Emanuele (presidente della Fondazione Roma) per vedere se possiamo trovare i fondi, questo è l'impegno che prendo".

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