Roma, Salvini: «Ex Penicillina, disastro che sistemeremo»

Roma, Salvini: «Ex Penicillina, disastro che sistemeremo»
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Venerdì 16 Novembre 2018, 13:26
«Sull'abusivismo, la priorità sono gli edifici pericolanti. L'ex fabbrica di penicillina a Roma è un disastro che andremo a sistemare». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante la registrazione del programma 'Nemo', su Raidue, negli studi di Cinecittà a Roma.

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GLI OCCUPANTI
Cumuli di rifiuti tra gli scheletri di vecchie costruzioni industriali, panni stesi su montagne di bottiglie accatastate, balconi pericolanti, topi e baracche. Chi abita nella fabbrica abbandonata dell'ex Penicillina sulla Tiburtina, tra i primi nella lista dei 27 edifici con priorità di sgombero a Roma, non esita a definirla un «relitto». «Oggi lanciamo un S.O.S. - ha detto John, uno degli occupanti nord africani nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta stamattina nell'edificio occupato - Siamo costretti a vivere in questo posto dove ci sono rifiuti, anche a tossici, parti pericolanti e senza luce. Noi non siamo delinquenti nè banditi, siamo solo poveri. Viviamo qui perché non abbiamo alternativa». Gli occupanti sono pronti a lasciare l'edificio a patto, però, che l'alternativa non sia vivere in strada. «Non deve essere uno sgombero - hanno ripetuto più volte - ma un'evacuazione con un'alternativa alloggiativa dignitosa. Abbiamo bisogno di una casa».

E hanno lanciato anche una proposta per far nascere «l'altra Penicillina». «Dopo l'evacuazione, lo stabile venga requisito dal Comune per poi essere bonificato e aperto al pubblico ad esempio con spazi per bambini e disabili». In caso di sgombero senza un'alternativa gli occupanti si dicono pronti a fare «una catena umana lungo via Tiburtina». E proprio per cercare una soluzione chiedono «l'apertura di un tavolo interistituzionale con Prefettura, Comune e Regione» e annunciano «a breve una manifestazione in Campidoglio». Ad appoggiarli oggi anche Aboubakar Soumahoro dirigente dell'Asia Usb che nei mesi scorsi è stato al fianco dei braccianti in Calabria dopo la morte di Soumayla Sacko.

«Viene detto prima gli italiani, ma qui ci sono anche italiani.
Allora vuol dire che i poveri non ne fanno parte. Le politiche delle ruspe creano illegalità - ha sottolineato - Il 15 dicembre a Roma saremo in piazza contro qualsiasi forma di razzismo, sessismo e discriminazione. Metteremo al centro chi vive in situazioni come questa. Gli occupanti chiedono un tetto dove dormire e di essere regolarizzati dopo tanti anni in Italia». Sono circa 600 le persone che al momento vivrebbero nell'occupazione. Molti sono nord africani, ma ci sono anche italiani. «Qui dentro ho visto l'orrore. C'è amianto anche in forma disgregata, medicinali scaduti, reagenti e solventi» ha raccontato Andrea Turchi, chimico in pensione che da anni si interessa dell'ex Penicillina. «Sessant'anni anni fa questo luogo era un gioiello dove lavoravano 1600 persone - ha ricordato - Da 13 anni qualunque tipo di produzione é finita. L'amianto qui serviva per coibentare le tubature, ora qui non ci sono più finestre e il vento porta l'amianto non solo nelle bocche degli occupanti ma anche dei cittadini di San Basilio. Questo è un pericolo ambientale».
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