Roma, ex Penicillina rioccupata. Raggi a Salvini: «Sgombera i palazzi e li lascia incustoditi»

Roma, ex Penicillina rioccupata. Raggi a Salvini: «Sgombera i palazzi e li lascia incustoditi»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 22 Gennaio 2019, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 13:55

«Tante volte in passato si è proceduto allo sgombero, ma il posto non è mai stato reso inaccessibile e quindi le persone rientravano pochi giorni dopo. Questa azione invece dovrà essere definitiva e risolutiva», diceva Virginia Raggi alla vigilia del blitz. Invece no, stessa location, stesso film. Il rudere della vecchia fabbrica di Penicillina a Ponte Mammolo, periferia Est della Capitale, si è ripopolato tempo 40 giorni, forse anche meno. Era il 10 dicembre quando davanti allo scheletro dell'industria di antibiotici finalmente liberata da sbandati e spacciatori si presentò perfino il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. «È un altro giorno all'insegna dell'ordine e della legalità», esultava il vicepremier e capo leghista, che solo due settimane prima aveva spianato con la ruspa una villa dei Casamonica, con tanto di picconata iniziale assestata dal caterpillar delle forze armate.

Ex Penicillina di nuovo occupata, Raggi: inaccettabile

Sgomberi, il Viminale ai prefetti: 30 giorni per il rapporto sugli immobili abbandonati

I vecchi occupanti però sono tornati. Rieccoli, tutto come prima o quasi. Stracci stesi sotto le arcate pericolanti di calcestruzzo, viavai di tossici e senzatetto. C'è pure un video, pubblicato ieri dall'agenzia stampa Dire, che immortala i movimenti nel vecchio complesso industriale abbandonato, come se il blitz di fine 2018 non fosse stato mai messo a segno. Viste quelle immagini, la sindaca Virginia Raggi si è sfogata via Twitter: «È inaccettabile - ha scritto - che l'ex Penicillina sia di nuovo occupata. Sono stati spesi soldi pubblici, impegnati uomini e risorse. E ora c'è il rischio di dover ricominciare da capo. Dopo gli sgomberi occorre sorveglianza». Stoccata finale che sembra indirizzata al Viminale. «Chiediamo che la proprietà o il ministero dell'Interno procedano a rendere inaccessibili questi luoghi altrimenti ogni tentativo si conclude in un nulla di fatto», è la linea del Campidoglio.
 


NESSUNA VIGILANZA
Se gli occupanti sono potuti tornare in via Tiburtina senza troppo sforzo, è perché l'immobile - inaugurato nel 1950 da sir Alexander Fleming in persona, scopritore della penicillina, e ostaggio degli abusivi dal 2012 - era rimasto incustodito da giorni. Le forze dell'ordine l'avevano tenuto d'occhio solo le prime settimane. Poi, spiega il prefetto di Roma, Paola Basilone, «lo stabile era stato formalmente riconsegnato alla proprietà». E qui, sostiene il prefetto, sarebbero nati i problemi. «La fabbrica oggi fa capo a una società finita sotto amministrazione giudiziaria. Insomma c'è un custode, che però non ha soldi per assicurare un'adeguata sorveglianza, così ci è stato detto. È fondamentale a questo punto che si proceda il prima possibile con l'asta per la vendita, altrimenti è difficile che le cose cambino».

RECINZIONE TAGLIATA
Già la settimana scorsa la polizia aveva segnalato un varco nella recinzione. Insomma, la fragilissima protezione per evitare che nello stabilimento in rovina penetrassero intrusi, era stata violata subito. È da lì che sono rientrati i vecchi occupanti. Già stamattina è in programma un sopralluogo della Questura di Roma per capire quanti siano migranti e clochard all'interno della fabbrica e come si potrà intervenire nei prossimi giorni. Il rischio, però, è che a un nuovo sgombero, se la situazione non cambia, tutto torni come prima. Per l'ennesima volta.

LE DENUNCE
«È un circolo vizioso - dice ancora il prefetto Basilone - perché gli sgomberati si spostano subito da un'altra parte. Trovare una soluzione, in questo contesto, non è facile». Giusto una settimana fa i vecchi inquilini della fabbrica avevano deciso di accasarsi in due stabili poco distanti, a Tor Cervara. Una prova di forza durata però lo spazio di poche ore, in quel caso, perché tutti gli abusivi erano stati riaccompagnati fuori prima di sera. E alcuni di loro sono anche stati denunciati per invasione di terreni e di edifici, così come previsto dal decreto sicurezza varato l'anno scorso. Con le nuove regole di fronte alle occupazioni si deve intervenire subito, senza aspettare che le situazioni si incancreniscano.
L'opposizione per il momento attacca: «Da 5 Stelle e Lega - dicevano ieri gli esponenti di Fratelli d'Italia - si continua a governare a colpi di post sui social mentre l'illegalità e l'immigrazione incontrollata rimangono nei territori».
 

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