Gli investigatori avevano da tempo tracciato il suo identikit: alto, magro, magrebino, indossava spesso una felpa Moncler e scarpe Nike. Si aggirava nel mercato e colpiva nei portoni. Almeno sei anziani, di cui cinque donne ultraottantenni, avevano fornito questa descrizione. Così gli agenti si sono piazzati davanti ai banchi del mercato e quando hanno notato una vecchietta allontanarsi a passo lento, carica di frutta, con uno straniero di colore che la seguiva pian piano e in modo guardingo non hanno dato il tempo all'uomo di colpire ancora, evitando così che un'altra anziana finisse in ospedale: lo hanno seguito e arrestato. Era da novembre scorso che il rapinatore colpiva in quell'angolo del Quadraro. In un'occasione si era scagliato con tale ferocia su una pensionata 83enne da causarle un trauma cranico e la frattura del setto nasale, lasciandola sanguinante nell'androne.
LE TELECAMERE
Una scena agghiacciante, registrata dal sistema di videosorveglianza interna del palazzo. Si vede la vecchietta che rientra, lui che l'aggredisce alle spalle, lei che si gira sorpresa e riceve un pugno in faccia, seguito da una raffica di destri una volta a terra. Dopodiché il rapinatore viene inquadrato mentre le strappa la catenina e fugge. Mirava all'oro, il tunisino, a collier senza pretese, tutt'al più con piccoli crocifissi appesi che le anziane indossavano quando uscivano. Individuata l'abitazione dell'uomo, gli investigatori hanno recuperato anche la felpa rossa con la scritta "Trentina", segnalata in più occasioni, e le sue Nike. Dopo il fermo le anziane rapinate sono state invitate per il riconoscimento fotografico. Solo una ha avuto dubbi: «Non mi ha dato neanche il tempo di vederlo in faccia». Ma gli altri riconoscimenti e i video acquisiti dalla procura non hanno lasciato scampo al tunisino.