Roma, Ostia perde la sua maratona. Gli organizzatori: «Dopo 15 anni salta la gara podistica»

Ostia perde la sua maratona, gli organizzatori: «Dopo 15 anni salta la gara podistica»
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Lunedì 1 Ottobre 2018, 11:37
Salta quest'anno la maratona di Ostia, la gara podistica di 30 chilometri sul litorale romano. Ad annunciarlo sul sito sono gli organizzatori che scrivono: «La 30 Km del Mare di Roma, la gara più blasonata del X Municipio, dopo 15 edizioni che hanno visto la partecipazione di grandi atleti del podismo italiano e un gran numero di partecipanti, quest'anno subisce una battuta d'arresto e non si farà».

«Consapevoli delle lunghezze burocratiche che affliggono la nostra amministrazione dai tempi della presa di Porta Pia, nel febbraio scorso abbiamo inoltrato al X Municipio la richiesta per lo svolgimento della "30 Km del Mare di Roma" del 14 ottobre, un anticipo di 8 mesi dalla data della gara», spiegano gli organizzatori parlando poi di «sollecitazioni» successive per la convocazione della conferenza dei servizi «facendo presente che una manifestazione di questo calibro non poteva essere organizzata in poche giorni».

Il 26 settembre, il giorno della convocazione, «2 settimane e mezzo prima della gara» la «Conferenza dei Servizi non si è praticamente svolta in quanto il funzionario della polizia Locale ha subito fatto presente che non potevano dare il loro permesso in quanto l'attraversamento del lungomare avrebbe creato difficoltà al traffico veicolare e che quindi dovevamo cambiare il percorso se volevamo fare la gara», riferisce il management facendo presente che «il tratto di percorso interessato era lo stesso andato bene per 15 anni» e che «nonostante i continui solleciti, ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta.

A fronte di tutto ciò, per il rispetto verso gli atleti, non essendo in grado di garantire lo svolgimento della gara e neanche la qualità della stessa, siamo costretti ad annullare con nostro grande rammarico la 30 km del Mare di Roma», prosegue la nota degli organizzatori che conclude così: «Ci sentiamo vittime come tutto il movimento podistico».
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