Roma, sesto cambio all'Anticorruzione: il Comune ingaggia un esterno

Roma, sesto cambio all'Anticorruzione: il Comune ingaggia un esterno
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 30 Giugno 2018, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 09:18
È una poltrona che scotta, se è vero che da quando i grillini sono approdati in Campidoglio, l'Anticorruzione comunale ha cambiato in media un capo ogni quattro mesi. Ora si sta per toccare quota sei direttori in due anni. Dopo la maxi-retata su Tor di Valle, gli arresti e gli indagati, anche nel M5S, Virginia Raggi è pronta ad assegnare a un manager esterno la guida dell'ufficio che si occupa della lotta al malaffare nei meandri melmosi della burocrazia capitolina. Si sono candidati in 4, tutti provenienti da ministeri e da altre pubbliche amministrazioni. Sta alla sindaca, a questo punto, vagliare i curricula e prendere una decisione. Con tutte le accortezze del caso, perché al prescelto sarà assegnata la regia di un ufficio cruciale per la tenuta della macchina di Roma Capitale, un gigante da 24 mila dipendenti con un portafoglio annuale miliardario tra appalti, investimenti e gestione ordinaria. Una macchina, soprattutto, che negli ultimi anni si è scoperta penetrabile e inquinata, dal Mondo di Mezzo di Buzzi e Carminati, alle mazzette per i cantieri svelate dall'operazione Vitruvio, all'ultima inchiesta sul progetto Stadio, che ha fatto finire sul registro degli indagati, oltre ai politici, anche un funzionario accusato di tangenti.

Insomma l'incarico è delicato e Raggi non vuole sbagliare. L'idea di cercare fuori da Palazzo Senatorio le è venuta giusto 24 ore prima che scattassero gli arresti per Tor di Valle, il 12 giugno. Quel giorno il dipartimento Risorse Umane ha avviato un bando per pescare tra i dirigenti di altre amministrazioni pubbliche il nuovo responsabile della direzione Trasparenza e Anticorruzione del Campidoglio. Si sono offerti in quattro e nelle prossime settimane la sindaca prenderà una decisione.
Nessuno, tra i 194 dirigenti interni del Comune di Roma, è stato giudicato adeguato per l'incarico o quantomeno, chi aveva il profilo giusto, era già stato assegnato a un'altra mansione. È stata la stessa Raggi, poche settimane fa, a chiedere agli uffici del Personale di «avviare idonee procedure tese a colmare le carenze, anche alla luce del fatto che la procedura di interpello avviata tra i dirigenti di ruolo dell'amministrazione non ha dato luogo alla copertura» di tutte le posizioni, a partire da quella dell'Anticorruzione.

POLTRONA CHE SCOTTA
L'ultimo responsabile, nominato a marzo, è Gianluca Viggiano, che però ha ricevuto l'incarico ad interim, dovendo guidare anche un altro ufficio nel Segretariato generale del Campidoglio. Prima di lui, da quando Raggi si è insediata a Palazzo Senatorio, l'Anticorruzione capitolina ha avuto altri quattro responsabili. La prima, Antonella Petrocelli, scelta dal prefetto Tronca, lasciò quasi subito. Poi toccò a Mariarosa Turchi, rimasta in carica fino alla primavera del 2017. È lei la dirigente a cui Raggi avrebbe mentito, secondo la Procura di Roma, sulla promozione del fratello di Raffaele Marra, vicenda per cui è appena iniziato il processo con la sindaca imputata. Turchi pagò anche lo scotto di una relazione, spedita all'Anac di Raffaele Cantone, in cui si annotava che, nonostante il cambio di amministrazione, «in Campidoglio si registrano tuttora episodi corruttivi». Dopo di lei arrivò Maria Luigia Sabato, altra dirigente interna di grande esperienza. Ma durò poche settimane. A luglio dell'anno passato si è insediata Cristiana Palazzesi, ma appena nominata la sua poltrona iniziò subito a traballare perché, all'epoca, venne sfiorata dall'inchiesta della Procura sugli appalti al dopolavoro dell'Atac, la partecipata di cui era stata consigliera di amministrazione dal 2013 al 2014, inchiesta poi archiviata. A marzo è arrivato Viggiano, ora si cambia di nuovo. Tocca a un esterno, chissà per quanto.
 
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