IL PIANO
Ad alleggerire la pressione delle tonnellate di rifiuti ancora in strada, c'è anche l'ipotesi di raddoppiare la quota di spazzatura da spedire al tanto contestato tritovagliatore di Ostia, il casus belli che ha scatenato una battaglia interna al M5S: è stato attivato dal Comune senza consultare il X Municipio dopo che il Campidoglio, in pratica aveva rassicurato: non partirà «mai». Una «scelta calata dall'alto» che non è piaciuta affatto all'assessore all'Ambiente del X, Alessandro Ieva.
Il tritovagliatore dovrebbe arrivare a trattare circa 200 tonnellate al giorno per tutto il mese di gennaio (finora la quotaè stata di 100-120 tonnellate), contribuendo così a smaltire nel suo territorio parte dell'immondizia cittadina e allontanando quell'emergenza che Roma rischia, così come paventato dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti che ieri sottolineava la necessità di «un piano per lo smaltimento integrale dei rifiuti romani nella stessa Capitale».
IL COUNT DOWN
Cinque giorni, quindi, secondo Diaco, per rimettere in ordine la città, considerando che il M5S, nonostante l'evidente crisi, dopo le Feste commentava: «Roma ha retto». Intanto gli impianti Ama per il trattamento dei rifiuti indifferenziati di via di Rocca Cencia e di via Salaria risultano essere così saturi che le vasche sono a un punto limite. Una promessa che dovrà scontrarsi con varie incognite, a partire dal meteo: la pioggia potrebbe rallentare le operazioni di pulizia. Senza considerare la quantità di spazzatura che ormai si è accumulata per le strade e che richiederà un lavoro extra.
IL TRASFERIMENTO
Le due soluzioni (l'accordo con la Rida Ambiente Srl e lo sfruttamento maggiore del tritovagliatore di Ostia, di cui si è discusso in alcune riunioni in Comune) rappresentano un potenziale piano di salvataggio rispetto alla scelta di trasferire i rifiuti alla regione Abruzzo che, per voce del governatore Luciano D'Alfonso, ha chiesto «un quadro della situazione chiaro e circostanziato». Per giungere a un eventuale accordo con l'Abruzzo che aveva dato la disponibilità a trattare una quota aggiuntiva di 60mila tonnellate per 3-4 mesi, si dovrebbe aspettare comunque giovedì, quando la giunta D'Alfonso potrebbe decidere.
Costi e polemiche politiche hanno ormai fatto naufragare l'ipotesi della collaborazione con l'Emilia Romagna (180 euro a tonnellata considerate «tariffe esorbitanti» dai pentastellati). La Regione Lazio ha sempre respinto al mittente le accuse del Comune. Intanto Roberta Lombardi ha chiesto un confronto in tv con il governatore Nicola Zingaretti.
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