Regione Lazio, strappo di Leu: «Non entriamo in giunta, Zingaretti ci ha ignorati»

Zingaretti (ansa)
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Martedì 27 Marzo 2018, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 19:46

«Liberi e uguali del Lazio ritiene che non ci siano le condizioni politiche per la partecipazione alla giunta regionale». Così in una nota i coordinatori di LeU Lazio Angelo Fredda e Piero Latino. «Abbiamo consegnato ieri mattina al presidente Zingaretti - spiegano - la proposta unitaria di LeU per l'individuazione della figura che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di assessore. Una ristrettissima rosa di nomi espressione del pluralismo del movimento». La «mancata risposta» del governatore è alla base della decisione di Leu.

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«Sono prive di ogni fondamento le ricostruzioni di una contrapposizione tra Art.1-Mdp e SI, che al contrario hanno lavorato da subito per una soluzione condivisa. Il ruolo di LeU è stato decisivo per eleggere Zingaretti - ricordano - 54 mila voti in più di Parisi e LeU che ottiene 88 mila voti. Purtroppo, preso atto della mancata risposta di Zingaretti alla nostra proposta, Liberi e Uguali Lazio ritiene che non ci siano le condizioni politiche per la partecipazione alla giunta regionale».


 

 


«Zingaretti ha strutturato la Giunta senza coinvolgere nella discussione le forze politiche di maggioranza. Venerdì scorso, infatti, abbiamo appreso dalla stampa la composizione della struttura di governo della Regione Lazio nonché la delega che ci era stata attribuita. Per senso di responsabilità abbiamo ritenuto opportuno non sollevare pubblicamente alcuna polemica». Così in una nota i coordinatori di LeU Lazio Angelo Fredda e Piero Latino.

«Il patto politico e programmatico, che gli ha consentito di essere riconfermato presidente della Regione - aggiungono - Zingaretti lo ha firmato con le forze che oggi costituiscono LeU e a queste doveva una risposta. È per questa ragione che al presidente abbiamo detto con chiarezza che al di fuori di quella rosa di nomi LeU non sarebbe stata rappresentata. Il consigliere Ognibene ha avanzato una proposta a titolo personale (Claudio Di Berardino, ndr) che, seppur legittima, non può essere messa sullo stesso piano politico di quella formalizzata ufficialmente a Zingaretti da LeU Lazio».

«Il patto che avevamo con Zingaretti lo riteniamo sciolto, e non l'abbiamo sciolto noi ma lui. L'uomo che si era proposto sia alla guida della Regione che alla guida del Pd per ricostruire un centrosinistra rompe con la forza che creava il centrosinistra. Non so cosa farà il consigliere Ognibene in Consiglio ma ci sentiremo liberi da ogni impegno nei confronti di Zingaretti. Chiedetelo a lui. Se Ognibene lascerà LeU? È un problema che si deve porre lui», dice all'Ansa il coordinatore Fredda.

«Abbiamo parlato con Ognibene - ha detto ancora - lui ha lanciato una proposta (Claudio Di Berardino, ndr), ma il problema è Zingaretti. Ha fatto un patto politico con LeU, LeU è stata decisiva per la sua affermazione elettorale. Senza LeU non sarebbe governatore. Doveva rispondere a LeU. Zingaretti non ha mantenuto la parola data. Si dice molto di Salvini che è uomo di parola: Zingaretti non lo è. Poteva scegliere uno dei nomi che gli avevamo proposto, andavano entrambi bene per noi. Si è mascherato dietro la proposta di Ognibene e forse aveva idee di altre candidature non partorite da Leu.
Zingaretti venerdì pomeriggio ci ha fatto sapere la giunta senza avere mai riunito la sua maggioranza. Anzi, ci ha proposto una delega che abbiamo saputo dalla stampa».

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