Allerta in questura, un caso di Tbc: ​contagio per «motivi personali»

Allerta in questura, un caso di Tbc: contagio per «motivi personali»
di Alessia Marani e Camilla Mozzetti
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Sabato 4 Agosto 2018, 10:32
«Un dipendente di questo ufficio è affetto da tubercolosi, d'intesa con l'ufficio sanitario provinciale sono stati attivati i protocolli previsti». La nota firmata dal vice-capo di Gabinetto della Questura, Roberta Lograno, porta la data del 2 agosto. È allarme Tbc tra le stanze di via di San Vitale.

Una dipendente dell'ufficio di Gabinetto ha contratto il virus e risulta ora in malattia. La Questura ha avviato la profilassi, richiesta dal caso, per i cinque colleghi che quotidianamente dividono con la funzionaria il posto di lavoro. La donna, con diversi anni di servizio alle spalle, «non ha ruoli operativi fanno sapere da via di San Vitale e quindi si esclude che possa aver contratto la Tbc durante le sue funzioni lavorative». Più semplicemente, è l'analisi prodotta dalla Questura, non essendo impiegata in mansioni sul territorio, ha contratto il virus «per motivi strettamente personali» che esulano completamente il suo incarico.

Ciononostante, l'episodio in poco ha fatto riaccendere la polemica sui controlli e le profilassi che, a detta di diversi agenti, vengono garantiti in maniera approssimativa e superficiale da anni. Soprattutto per quelle figure che quotidianamente vengono dislocate sul territorio. «I poliziotti romani sono sempre più impegnati nelle operazioni di controllo e sgombero di occupazioni e insediamenti abusivi dice Filippo Bertolami, vicequestore aggiunto di polizia e segretario nazionale del Pnfd, Polizia nuova forza democratica senza che però sia di pari passo garantita un'adeguata prevenzione e profilassi». Tuttavia, il clima in via di San Vitale è più che sereno. La donna affetta si sarebbe resa conto di aver contratto la Tbc dopo una serie di analisi approfondite svolte in seguito a un'influenza che non voleva passare.

Per questo era in malattia già da diversi giorni e non appena avuto l'esito degli accertamenti clinici, ha provveduto a informare l'ufficio di Gabinetto. La Questura ha avviato come di consueto la profilassi obbligatoria per gli agenti e i funzionari con cui la donna, dividendo l'ufficio, lavora quotidianamente. Mettendo a disposizione per chiunque altro funzionario, dirigente o agente la possibilità di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Non è la prima volta che un poliziotto contrae il virus della Tbc.

I PRECEDENTI
Nel luglio del 2014, ad esempio, uno di loro risultò positivo al test della tubercolina. L'agente in questione però per giorni assistette i profughi che sbarcarono in Sicilia e venne a contatto durante le sue funzioni di lavoro con diverse persone malate, risultando poi positivo, una volta rientrato a Roma, al test di Mantoux. Nella Capitale poi la Tbc è stata riscontrata anche in altre figure professionali. Lo scorso febbraio, ad esempio, una docente di una scuola di Monteverde fu ricoverata all'ospedale Lazzaro Spallanzani per aver contratto il virus della tubercolosi.
 
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