Movimenti, arrestato il leader Di Vetta: «No al protocollo, sfidiamo Alfano». Minacce alla deputata Pd Bonafè

Movimenti, arrestato il leader Di Vetta: «No al protocollo, sfidiamo Alfano». Minacce alla deputata Pd Bonafè
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Martedì 20 Maggio 2014, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 16:20

Una giornata di tensione, l’ennesima, che ha visto protagonisti i movimenti per la casa.

Oggetto del contendere il protocollo ideato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, che impedirebbe, in maniera preventiva, di far sfilare i cortei considerati violenti nelle strade del centro storico di Roma. I movimenti in una conferenza stampa a Montecitorio hanno annunciato che «non rispetteranno i divieti» e apriranno «una nuova stagione di occupazioni» contro il Dl casa.

Finito l'incontro con la stampa il leader del Movimento per la Casa Paolo Di Vetta è stato fermato dagli agenti della Digos.

Assieme a Luca Fagiano, altro leader del Movimento, è finito ai domiciliari perchè nonostante l'obbligo di firma ha preso parte ai disordini dello scorso 12 aprile a via Veneto. Nella conferenza stampa Di Vetta ha anche attaccato la parlamentare del Pd Simona Bonafè, ora candidata per le Europee. «Presenterà giovedì la sua candidatura a Roma, quella sarà una giornata in cui il Pd farà i conti con questa città. E Bonafè stessa - ha detto Di Vetta - farà i conti con questa città. Sappiamo dove cercarla e dove andarla ad incontrare e faremo i conti con questa persona che in aula ha dato il peggio di sé».

«Minacce gravissime», ha sottolineato il coordinatore della maggioranza capitolina Fabrizio Panecaldo (Pd). Lo scontro è quindi aperto, su più fronti, e per i prossimi giorni i Movimenti annunciano giornata «calde» a Roma. Gli stessi militanti attaccano: «Gli arresti sono una dichiarazione di guerra». A disporre gli arrestati domiciliari per i due è stato il gip di Roma. Entrambi fanno parte dei 17 attivisti sottoposti a misure cautelari lo scorso 13 febbraio per gli scontri avvenuti il 31 ottobre dell'anno scorso in via del Tritone. A loro era stato concesso l'obbligo di firma ma essendosi resi responsabili di altre azioni simili, compresi i disordini accaduti nella zona di piazza Barberini il 12 aprile scorso, il giudice ha deciso per una nuova ordinanza cautelare.

Nel corso della manifestazione ad ottobre, in occasione della conferenza Stato-Regioni, avvennero scontri e fu dato assalto ad un blindato delle forze dell'ordine. Prima dell'epilogo era stato proprio Di Vetta ad annunciare ai giornalisti: «La sfida ad Alfano è lanciata. Già ieri abbiamo provato a dire che a Roma non permetteremo di impedire di protestare. Non siamo disponibili all'idea di sottostare al protocollo firmato da sindacati e forze politiche, sappiamo che il prefetto dovrà farli rispettare. Ma noi non li rispetteremo. E già da domani ricominceremo ad occupare gli spazi abbandonati».

«In questo nuovo protocollo per la sicurezza - ha spiegato ancora Di Vetta - c'è anche la complicità del sindaco Marino. Nei prossimi giorni verificheremo se si può continuare a fare cortei in questa città e a fare occupazione. Per questo già da domani ricominceremo ad occupare e impediremo che i servizi come luce e gas vengano staccati agli occupanti». L'appuntamento ufficiale dei Movimenti è a Torino per l'11 luglio, ma già nei prossimi giorni nella Capitale ci potrebbe essere "la resa dei conti".