Divampa nel pomeriggio un incendio di sterpaglie lungo la linea ferroviaria Firenze-Roma all'altezza della fermata fiorentina di Campo di Marte e la stazione Termini, oltre ai disagi provocati dal disservizio del trasporto pubblico locale, si blocca. Una lunga giornata di passione, quella di ieri, per pendolari, cittadini e turisti in arrivo e in partenza dalla Capitale. Ritardi macroscopici, con attese tra i 60 e i 105 minuti. I treni per Milano, Torino, Bologna non partono e in un attimo, allo scalo ferroviario romano, scoppia il caos e monta la protesta. Centinaia le persone - tra cui anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi - costrette ad attendere ore prima di salire su un Frecciarossa. Un lento stillicidio che va ad aggiungersi al caos provocato dallo «sciopero bianco» dei macchinisti e dei dipendenti dell'Atac che, da giorni, sta mettendo a dura prova la resistenza dei romani.
LA METROPOLITANA
Alle porte dell'inferno, nel terzo canto della Divina Commedia, Dante incontrava gli ignavi.
RABBIA DEI PASSEGGERI
A mezzogiorno il piazzale della stazione Termini è una landa assolata. Il termometro schizza sui 38 gradi e chi esce dalla metro, è madido di sudore. I disagi proseguono per tutta la giornata. I treni passano ogni 10-15 minuti. Sulla linea B per andare da Pietralata a Monti Tiburtini (una sola fermata) aspetti 14 minuti. Gli ascensori della stazione Furio Camillo e Ponte Lungo restano fuori servizio. E la rabbia di chi è costretto a viaggiare su «convogli vecchi - accusa Chiara Montesani - con stazioni piastrellate come bagni, sporche e pericolose», non si contiene più. «Guardi come ci fanno stare - sbotta Anna C. su un vagone della linea A - è una scena che fa inorridire». Il treno parte solo dopo tre minuti e paiono tre minuti interminabili. Vagoni carichi neanche fossero carri bestiame. L'aria condizionata è un miraggio che soffia soltanto su pochi convogli.
Ci sono anziani, come il signor Antonio Ruffo che, alla fermata Spagna per il caldo e la pressione bassa, butta giù una bustina di zucchero. «Ci morirò - dice - in questa metro». E come se non bastasse, l'Atac ha annunciato anche la chiusura anticipata alle 21.30 per domani e domenica della linea B e B1 «per consentire - comunica l'azienda - lo svolgimento delle lavorazioni previste nel piano di investimenti Atac e in previsione del prossimo Giubileo». Giornata da dimenticare anche per gli utenti della Roma-Lido. Il servizio è andato a singhiozzo, tra ritardi e guasti. Un treno ogni 30 minuti e solo nell'orario di punta la frequenza è scesa ad un convoglio ogni 20. Il resto è la solita giornata di ordinaria follia fatta di cambi di convogli e malfunzionamenti vari. Un uomo ha avuto un malore a Porta San Paolo per il caldo. Anche il Prefetto di Roma Franco Gabrielli ha promesso un suo interessamento rispondendo alla lettera di un utente. Il bollettino è di quelli pesanti per il trasporto pubblico che collega Ostia con la Capitale: lunghe attese, vagoni affollati e aria condizionata in tilt. I pendolari hanno anche proposto al sindaco Marino di fare un viaggio insieme. La mobilitazione è partita via social: ognuno di loro manderà un invito al primo cittadino. Si prevede una valanga di tweet.