Odissea metropolitana, treni fermi: Termini in tilt, disagi sulle linee A e B

Stazione Flaminio, linea Roma-Civitacastellana-Viterbo, ore 18:22
di Camilla Mozzetti e Mirko Polisano
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Luglio 2015, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 11:14

Divampa nel pomeriggio un incendio di sterpaglie lungo la linea ferroviaria Firenze-Roma all'altezza della fermata fiorentina di Campo di Marte e la stazione Termini, oltre ai disagi provocati dal disservizio del trasporto pubblico locale, si blocca. Una lunga giornata di passione, quella di ieri, per pendolari, cittadini e turisti in arrivo e in partenza dalla Capitale. Ritardi macroscopici, con attese tra i 60 e i 105 minuti. I treni per Milano, Torino, Bologna non partono e in un attimo, allo scalo ferroviario romano, scoppia il caos e monta la protesta. Centinaia le persone - tra cui anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi - costrette ad attendere ore prima di salire su un Frecciarossa. Un lento stillicidio che va ad aggiungersi al caos provocato dallo «sciopero bianco» dei macchinisti e dei dipendenti dell'Atac che, da giorni, sta mettendo a dura prova la resistenza dei romani.

LA METROPOLITANA

Alle porte dell'inferno, nel terzo canto della Divina Commedia, Dante incontrava gli ignavi.

A Roma, invece, nell'inferno di oggi, i cittadini che varcano le porte della metropolitana continuano a imbattersi nelle corse a singhiozzo, nei gabbiotti vuoti e nei pochi dipendenti “costretti” a lunghissime pause caffè. Nulla è cambiato dall'inizio della protesta dei dipendenti dell'azienda del trasporto pubblico, che hanno incrociato le braccia contro l'obbligo del cartellino e l'aumento delle ore lavorative. Gli annunci dei provvedimenti disciplinari, attuati dall'Atac nei confronti di 10 macchinisti, ha fatto soltanto un po' di solletico. Perché ieri, in entrambe le linee - A e B - della metro i disagi si palesavano nelle fronti sudate, nei fogli di giornale che sventolavano a mo' di ventagli, nelle banchine prese d'assalto e negli sguardi persi di chi cercava soltanto di raggiungere il posto di lavoro o tornare a casa. Il Codacons ha lanciato un'azione risarcitoria per permettere ai cittadini di chiedere i danni materiali e morali causati dal disservizio.

RABBIA DEI PASSEGGERI

A mezzogiorno il piazzale della stazione Termini è una landa assolata. Il termometro schizza sui 38 gradi e chi esce dalla metro, è madido di sudore. I disagi proseguono per tutta la giornata. I treni passano ogni 10-15 minuti. Sulla linea B per andare da Pietralata a Monti Tiburtini (una sola fermata) aspetti 14 minuti. Gli ascensori della stazione Furio Camillo e Ponte Lungo restano fuori servizio. E la rabbia di chi è costretto a viaggiare su «convogli vecchi - accusa Chiara Montesani - con stazioni piastrellate come bagni, sporche e pericolose», non si contiene più. «Guardi come ci fanno stare - sbotta Anna C. su un vagone della linea A - è una scena che fa inorridire». Il treno parte solo dopo tre minuti e paiono tre minuti interminabili. Vagoni carichi neanche fossero carri bestiame. L'aria condizionata è un miraggio che soffia soltanto su pochi convogli.

Ci sono anziani, come il signor Antonio Ruffo che, alla fermata Spagna per il caldo e la pressione bassa, butta giù una bustina di zucchero. «Ci morirò - dice - in questa metro». E come se non bastasse, l'Atac ha annunciato anche la chiusura anticipata alle 21.30 per domani e domenica della linea B e B1 «per consentire - comunica l'azienda - lo svolgimento delle lavorazioni previste nel piano di investimenti Atac e in previsione del prossimo Giubileo». Giornata da dimenticare anche per gli utenti della Roma-Lido. Il servizio è andato a singhiozzo, tra ritardi e guasti. Un treno ogni 30 minuti e solo nell'orario di punta la frequenza è scesa ad un convoglio ogni 20. Il resto è la solita giornata di ordinaria follia fatta di cambi di convogli e malfunzionamenti vari. Un uomo ha avuto un malore a Porta San Paolo per il caldo. Anche il Prefetto di Roma Franco Gabrielli ha promesso un suo interessamento rispondendo alla lettera di un utente. Il bollettino è di quelli pesanti per il trasporto pubblico che collega Ostia con la Capitale: lunghe attese, vagoni affollati e aria condizionata in tilt. I pendolari hanno anche proposto al sindaco Marino di fare un viaggio insieme. La mobilitazione è partita via social: ognuno di loro manderà un invito al primo cittadino. Si prevede una valanga di tweet.