Roma, Pancalli: «Salva la cittadella paralimpica, nuovi fondi per il Tre Fontane»

Roma, Pancalli: «Salva la cittadella paralimpica, nuovi fondi per il Tre Fontane»
di Simone Canettieri
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Sabato 3 Dicembre 2016, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 19:02
Per Luca Pancalli il no alle Olimpiadi a Roma ormai è acqua passata, dice con una punta di malcelato rammarico, perché lo sport, come la vita, va avanti. Il sì al referendum di domenica, invece, lo vede come una risposta giusta per un Paese che cerca stabilità e vuole cambiare lo status quo. Da rappresentate del movimento paralimpico italiano, Pancalli si limita a commentare i rapporti con il Governo nel proprio ambito. L'ultima notizia è la delibera del Cipe con la quale sono stati sbloccati i fondi per il secondo stralcio della cittadella paralimpica a Tre Fontane, un sogno nato dieci anni fa.
Pancalli, finalmente il progetto si avvia verso l'ultimo miglio.
«E' la dimostrazione dell'attenzione di Palazzo Chigi nei confronti del nostro movimento, che si lega con quella del Governo nella legge di stabilità in discussione».

A cosa servirà questo finanziamento da 6,5 milioni?
«Il secondo stralcio riguarderà palazzetto e foresteria. A gennaio, intanto, sarà inaugurata finalmente la prima ala. Adesso che abbiamo questo finanziamento ci saranno tutti i passaggi previsti per far partire i lavori».

Come sarà questo impianto?
«Sarà un centro sportivo aperto a tutti ma dando la priorità alle persone disabili. Sarà il primo in Italia, una struttura all'avanguardia anche in Europa dove se ne contano tre. Una sorta di college».

Il fiore all'occhiello della cittadella?
«Sicuramente la foresteria con circa 90 posti letto. Oltre agli atleti delle nazionali, tra le altre cose, servirà a ospitare nei periodi di avviamento allo sport i ragazzi disabili che magari hanno avuto un incidente e che vogliono reagire».

Ci pensa ancora al no del Campidoglio alla candidatura di Roma 2024?
«Ce ne siamo fatti una ragione. L'amarezza c'è sempre, soprattutto in relazione a come sarebbe potuta cambiare la nostra città per l'accessibilità ai disabili: chi la gira in sedia a rotelle o da non vedente lo sa».

Da ex assessore allo sport della giunta Marino come giudica il lavoro del Campidoglio a Cinque Stelle?
«Da cittadino vedo una città meravigliosa ma in ginocchio, afflitta da una miriade di problemi. Da presidente del CIP, devo constatare da parte del vicesindaco Daniele Frongia grande attenzione e sensibilità, l'ho verificata nell'affrontare alcuni problemi che ostacolavano la chiusura del primo stralcio della cittadella».

Come si sta muovendo il Governo Renzi con il suo movimento?
«Da parte del sottosegretario Luca Lotti c'è grandissima attenzione: è venuto a Rio de Janeiro, ha passato tre giorni con noi, voleva capire il nostro mondo e lo ha fatto con la massima umiltà, si è preso degli impegni e devo dire che ha portato avanti. Direi che meglio di così non potrebbe fare, dimostrare attenzione e massimo riguardo ai nostri temi».

Tipo?
«Penso al monitoraggio sulle infrastrutture sportive accessibili ai disabili: oggi solo il 10 per cento lo è. Poi l'assunzione nei corpi dello Stato di atleti paralimpici o favorire l'acquisto degli ausili sportivi per i ragazzi disabili che fanno sport. Insomma, il Governo sta andando in profondità nei problemi».

Domenica si vota per la riforma costituzionale. Per il mondo che rappresenta cosa si augura che vinca?
«Io mi auguro la stabilità del Paese, mi auguro che il Paese scelga la voglia cambiare per le sfide che ci attendono nel futuro. Ma non rispondo per il mio movimento, che è composto da tante anime. Posso dire però che questo Governo ci sta vicino».

Domenica sarà il giorno del giudizio anche all'Olimpico.
«Il derby? Speriamo che vinca il gioco, sfottiamoci e prendiamoci in giro ma deve rimanere tutto nei contorni dello sport».

Ma Roma o Lazio: per chi tifa?
«Calcisticamente, ormai, sono agnostico da qualche anno».