Lazio-Eintracht, la rabbia di Ricky Tognazzi: «È stato consentito un oltraggio alla città»

Lazio-Eintracht, la rabbia di Ricky Tognazzi: «È stato consentito un oltraggio alla città»
di Alvaro Moretti
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Venerdì 14 Dicembre 2018, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 08:05
«Sembrava di vedere sfilare la Brigata Veleno, quella di Ultrà: era il 1990 quando lo giravamo. Sono passati 30 anni eppure sembra oggi. Adesso, però, con la maturità faccio caso a come queste manifestazioni violentino intere comunità: da romano mi sento oltraggiato a vedere Piazza del Popolo trattata come una discarica e tutta la città che impazzisce per una sfilata di ultrà».

Ricky Tognazzi, lei stato il regista premio David di Donatello nel 1991 per Ultrà, il film che svelava drammaticamente il mondo degli hooligans di casa nostra. Non piacque alle curve, quel disvelamento.
«Eppure girammo con indulgenza verso quel mondo, oggi sarei meno sfrontato. Troppe cose sono successe e drammi come quello raccontata nel film con la morte di Smilzo: eravamo entrati nel giubbotto degli ultrà».

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«Il tifo estremo ha a che fare con l'immagine, la memoria, la vendetta: scontri passati, precedenti da rivendicare. E scalpi da prendersi: nel mio film c'era il personaggio di mio fratello Gianmarco che scattava foto per le fanzine. Amendola che se la prendeva per un servizio su una tv locale. Questi a vedersi riproiettati dai social accanto al Colosseo, Piazza del Popolo e il centro di una città icona come Roma hanno avuto quel che volevano».
 
 


La stupisce di questo reiterarsi di oltraggi alla città di Roma?
«Un po' sì: altre volte abbiamo avuto tifoserie pericolose e numerose contenute e gestite fuori dai luoghi del centro, dopo il caso Feyenoord. Non capisco perché gli sia stato permesso. Ecco, con l'età, quella comprensione del 1990 ha lasciato il campo all'intolleranza per questi abusi cui, da cittadino di Roma, siamo sottoposti. Il calcio e la tifoseria possono essere una cosa bellissima e struggente come una coreografia ironica o l'addio di Totti, ma nulla giustifica queste orde di barbari a spasso per la storia».
 
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