Lazio-Eintracht, Roma in ostaggio. Il sottosegretario Candiani: «Cambiamo le regole per i tifosi stranieri»

Lazio-Eintracht, Roma in ostaggio. Il sottosegretario Candiani: «Cambiamo le regole per i tifosi stranieri»
di Cristiana Mangani
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Venerdì 14 Dicembre 2018, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 07:54

Un pomeriggio di fuoco, Roma sotto assedio e i romani imbestialiti. «Come non dargli ragione? - ammette il sottosegretario all'Interno Stefano Candiani - Dopo le restrizioni sull'immigrazione, è arrivato il momento di rivedere qualcosa anche sulle tifoserie straniere».

Ieri la città è stata invasa da circa diecimila tifosi, non tutti benintenzionati, in che modo si può reagire?
«Abbiamo avuto una città asserragliata per la presenza di violenti che vengono in Italia solo per creare il casino più casino possibile. Come le nostre tifoserie rispettano le regole prima di andare in trasferta, anche chi viene da noi dovrà avere obblighi precisi».

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Quali gli interventi possibili?
«Innanzitutto bisogna fare una considerazione sull'orario della partita. Per soddisfare gli interessi degli sponsor e delle dirette televisive, alla fine a rimetterci è proprio lo sport, visto che lo stadio in quegli orari non è quasi mai pieno».

Tra le 18 e le 20 per la Capitale è orario di punta.
«Troppo spesso le esigenze della città passano in secondo piano. E poi non possiamo far finta di niente rispetto alle forze dell'ordine che vengono impiegate per seguire i facinorosi: avrebbero altri problemi di sicurezza da seguire. Non possiamo sobbarcarci anche questo. Una riflessione sullo sport va fatta. Anche perché così, oggettivamente, si tratta quasi di riaprire il Colosseo con le bestie feroci».
 



Nel Decreto sicurezza le società sportive dovranno assumersi le loro responsabilità, riuscirete a far rispettare questa condizione?
«Nell'applicazione dei benefici è stabilito che i costi relativi a questo tipo di situazione debbano essere in carico alle società. Sicuramente qualcosa cambierà. Certo se gli stadi non sono pieni, bisogna anche domandarsi se è una manifestazione veramente sportiva o se è solo un avvenimento piegato alle esigenze delle sponsorizzazioni. I romani hanno ragione a essere arrabbiati. Per di più sotto Natale. Non si può rompere così...».
 

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