Blitz dei Falchi, tre chili di hashish marchiato "Gomorra": due ventenni romani finiscono in cella

Blitz dei Falchi, sequestrati tre chili di hashish marchiato "Gomorra"
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Martedì 7 Agosto 2018, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Venti panetti di hashish, sopra ognuno c'è incisa la scritta "Gomorra". Sembra quasi un film, come tutta l'operazione condotta dai Falchi della squadra mobile di Roma, che hanno catturato alcuni spacciatori romani, sequestrando il loro carico. 
 

 

È sabato 4 agosto. I Falchi decidono di appostarsi nei pressi di una delle piazze di spaccio più vive, su via dell’Archeologia, A Tor Bella Monaca. Da giorni gli investigatori hanno intensificato l’attività di osservazione dell’area, mimetizzandosi con l’abilità propria di quella unità investigativa. L'obiettovo, fermare i pusher.

Occultati tra i palazzoni di Tor Bella Monaca, a pochi metri dalle “vedette” pronte ad allertare i complici, i poliziotti riescono ad individuare tre persone che stazionano in maniera sospetta sui ballatoi di via dell’Archeologia.

I tre balordi si scambiano segni di intesa, indirizzando verso l’interno dei palazzi soggetti che arrivano da ogni parte, probabilmente acquirenti dello stupefacente che poi si allontanano velocemente per consumare altrove la droga.

Dopo ore di appostamento i poliziotti hanno le idee chiare. E decidono di piombare. I tre soggetti vengono perquisiti, ma non hanno nulla. A pochi metri, però, in un cespuglio, vengono rinvenuti 80 grammi di marijuana e 51 grammi di hashish divisi in dosi pronte per la cessione.

Uno dei tre fermati, G.F., classe ’75, gravato da precedenti di polizia anche in tema di stupefacenti, è molto nervoso. Troppo per la poca droga che hanno trovato i poliziotti, e proprio questo particolare non sfugge ad un esperto sovrintendente della polizia.

I poliziotti trovano la macchina con cui G.F. è stato visto arrivare e la perquisicono: all’interno dell’alloggiamento della ruota di scorta, viene rinvenuta e sequestrata una pistola marca Walter pk, con matricola abrasa, rifornita di 7 cartucce.

L’abrasione della matricola, segno che le industrie di fabbricazione imprimono per conferire unicità alle armi, evidenzia che la pistola rinvenuta è “clandestina” e potrebbe essere stata usata in altri delitti.

I tre spacciatori vengono denunciati in stato di liberta, mentre per G.F. scatta, altresì, l’arresto per l’illegale detenzione di arma clandestina. I tre finiscono in carcere in attesa del processo, l'arma invece sarà analizzata dalla polizia scientifica.

STILE GOMORRA
Il lavoro dei Falchi continua. Lunedì pomeriggio, stavolta nella piazza di spaccio di Via Arnaldo Brandizzi, due pusher, C.O., romano, classe ‘92 e B.V., romano, classe ’94
, entrambi gravati da precedenti di polizia, vengono sorpresi nella detenzione di alcuni grammi di cocaina e quasi tre chili di hashish divisa in 25 panetti, trovati a casa di uno dei due arrestati.

Su 20 panetti d’hashish, come si può vedere dalle foto, risulta impressa la scritta “Gomorra”, marchio che, oltre a contrassegnare la linea di approvvigionamento dello stupefacente, appare quale omaggio a modelli di consorterie criminali probabilmente in voga tra i novelli spacciatori romani.

Agli arresti di cui sopra, si aggiunge quello di D.S., classe ’93, residente a San Basilio, scorto lo scorso 2 agosto, sotto il sole cocente del pomeriggio romano, cedeva cocaina a una guardia giurata romana.

A carico dello stesso sono stati sequestrati 73 grammi di cocaina, mentre la guardia giurata, oltre ad essere sanzionata in via amministrativa per il possesso di stupefacenti destinato all’uso personale, si è vista ritirare in via cautelare la pistola di servizio dai poliziotti, atto dovuto in ogni caso in cui il titolare di porto d’armi appaia non più in grado di servirsene.

Ma la droga a Roma viene scoperta non solo in strada.
Nella serata del 5 agosto, infatti, in un’abitazione a Primavalle, un altro romano del ’93, trovato in possesso di diverse piante di marijuana in casa, viene denunciato in stato di libertà per detenzione di stupefacente finalizzata allo spaccio. Ai Falchi che lo hanno fermato, il ragazzo ha riferito - con fare tranquillo - che la coltivazione indoor gli consente di non doversi rivolgere a nessuno per soddisfare le proprie esigenze di abituale consumatore.

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