Roma, una nuova Pompei nel cuore di Colle Oppio

Roma, una nuova Pompei nel cuore di Colle Oppio
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Lunedì 7 Maggio 2018, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:56

Una nuova Pompei si nasconde, a notevole profondità, sotto il manto erboso dell'area della polveriera di Colle Oppio, che sorge proprio di fronte al Colosseo. Per riportarla alla luce «ci vorrebbe qualche milione di euro che permetta di fare uno scavo archeologico e accertare l'entità e l'estensione delle terme di Tito» spiega la Soprintendente capitolina Eleonora Ronchetti che crede che «come in tanti altri punti di Roma ci possa essere una nuova Pompei, ma al momento non mi sembra che ci siano le condizioni per procedere a uno scavo».

Una rivelazione lanciata come un fulmine a ciel sereno durante una commissione congiunta Cultura e Ambiente che ha acquisito i pareri sulla possibilità di realizzare un playground proprio in quella zona scelta dal I municipio. Questione che ha spaccato la maggioranza in commissione in ragione del valore dell'area sulla quale esiste già dagli anni '50 un campo da calcio e una pista di pattinaggio.

Perchè il dubbio sta proprio sull'opportunità di coprire, sebbene con materiale naturale e non col cemento un tratto di Colle Oppio sul quale «probabilmente si estendono le terme Tito», risalenti al'80 dopo Cristo, aggiunge Ronchetti che racconta come «negli anni 1998-99 gli scavi vennero reinterrati per motivi di sicurezza pubblica, era l'epoca di Ocalan e la comunità curda dormiva lungo l'area archeologica; dunque, fu deciso di reinterrarli per rendere sicuri gli scavi e la vita stessa delle persone».

«Oggi gli scavi sono ben protetti a una notevole profondità sotto il manto erboso e c'è un'unica parte che emerge senza, tuttavia, essere interessata dagli impianti sportivi presenti». Il rischio, per qualcuno, è che realizzando un playground, si possa 'tombarè definitivamente un tesoro inestimabile. Tanto che l'architetto Vitaliano Biondi, dello staff dell'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari nel consegnare il parere negativo e nel ricordare che «la bellezza salverà il mondo», si chiede a questo punto «chi salverà la bellezza».

Ma dalla Soprintendenza non hanno dubbi: «se con i nuovi campi si recupera una qualità migliore di tutta la zona questo andrebbe a vantaggio della città e dei cittadini e non viene toccato nulla del sottosuolo. I resti archeologici restano protetti: a meno che con qualche milione di euro si riaprano gli scavi e si recuperi una nuova Pompei, forse questa sembra la soluzione migliore». E dunque, se il progetto sarà approvato e realizzato la nuova Pompei rimarrà assopita sotto il campo di calcio, i due campi di calcetto, il campo da basket e la pista di pattinaggio in attesa di essere liberata.

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