Calcio e violenza, pronta una black list
delle partite a rischio da giocare di giorno

Calcio e violenza, pronta una black list delle partite a rischio da giocare di giorno
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Mercoledì 21 Maggio 2014, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 16:20
Una 'black list' delle partite di calcio considerate a rischio, stilata a inizio campionato, e che verranno giocate solo di giorno. È una delle ipotesi alla quale sta lavorando la Prefettura di Roma, di concerto col Viminale, per mettere freno alle violenze negli stadi. L'ipotesi allo studio partirà da Roma e potrebbe essere estesa a tutta Italia, ovvero in tutte le città dove saranno previste partite di calcio a rischio di ordine pubblico. La black list sarà stilata dall'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive e Lega Calcio. Fare la 'listà delle partite a rischio ad inizio campionato, è stato spiegato, potrebbe essere utile per non dover decidere di volta in volta quale match giocare di giorno.



Nella 'black list' preventiva delle partite a rischio che si giocheranno allo stadio Olimpico il prossimo campionato entreranno tutti gli incontri di calcio in occasione dei quali, durante la scorsa stagione, ci

sono stati scontri o incidenti.



LE PAROLE DI ABETE

«Il rapporto fra i club e i tifosi ultrà che si comportano in maniera impropria non è una situazione positiva e accettabile»: è quanto dichiarato dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete commentando la notizia della presenza di un capo della curva al fianco del presidente del Bologna Albano Guaraldi durante l'incontro con Massimo Zanetti nella trattativa per la cessione del club.



«Non ho approfondito la vicenda del Bologna, nè so se l'ultrà in questione fosse colpito da sanzioni - ha precisato Abete -. Comunque era giusta la riflessione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla necessità di avere un comportamento fermo

contro quei tifosi che vogliono appropriarsi di spazi che non gli appartengono. I legami secondo una logica di scambio sono inaccettabili».



Abete ha notato che la serenità del calcio italiano «dipende dai comportamenti dei protagonisti, dentro e fuori dal campo. Dobbiamo essere lucidi e non possiamo giustificare nulla. Però - ha aggiunto - è un momento complesso per il Paese, in cui si percepisce la contestazione verso il ceto dirigente».
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