LE PERDITE
Il problema delle morosità crea anche seri danni economici all'Ater, che perde circa 26 milioni di euro l'anno di mancati introiti, con il 30 per cento di inquilini morosi. Un buco che rende difficile finanziare le operazioni di manutenzione, ordinaria e straordinaria, di cui questi immobili hanno bisogno, a danno di chi vi abita con pieno diritto. Le lettere di messa in mora saranno il primo passo di una vasta campagna di recupero dei crediti, che in alcuni casi ammontano a decine di migliaia di euro, e di revisione di tutto il sistema, che sta evidenziando diversi punti critici. Nel frattempo i controlli incrociati con il Fisco serviranno ad allungare la lista degli sfratti da mettere in atto. L'Ater su questo fronte sta lavorando in collaborazione con la Procura e con i vigili urbani, chiamati a eseguire i provvedimenti di sgombero degli appartamenti occupati illegalmente. Si punta a liberare complessivamente 400 alloggi entro la fine del 2016: in media più di uno sfratto al giorno di inquilini illegittimi, per tutto l'anno solare.
LA VIGILANZA
Ieri si è insediato il nuovo organismo di vigilanza, voluto dai vertici dell'Ater. È composto da Silvano Sereni Lucarelli, generale della Guardia di finanza in congedo - già capo di Stato maggiore al comando generale Puglia e al comando “Tutela dell'Economia di Roma - e Giuseppe Nucci, colonnello dei carabinieri, che ha diretto tra l'altro la Banca dati interforze del ministero dell'Interno e l'ufficio Audit e sicurezza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. L'organismo svolgerà attività di controllo sull'operato dei dipendenti e dei contraenti dell'azienda, sull'applicazione delle misure anticorruzione e sul corretto svolgimento delle gare d'appalto. «Con questo atto - spiega Tamburino - si aggiunge un altro importante tassello nella riorganizzazione dell'azienda, secondo le linee guida di efficienza e trasparenza su cui abbiamo impostato il nostro lavoro».
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