Atac, spiraglio dal Ministero: possibile congelare lo stop

Atac, spiraglio dal Ministero: possibile congelare lo stop
di Simone Canettieri e Lorenzo De Cicco
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Giovedì 19 Aprile 2018, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:02

Se ci fosse un comignolo sopra la sede della Motorizzazione, la fumata non sarebbe bianca, ma grigio-chiara. Ed è già qualcosa. Dopo 48 ore di riunioni riservate quanto concitate, dal Campidoglio ieri trapelava «ottimismo» sul futuro dell'Atac. La partecipata dei trasporti in profondo rosso potrebbe strappare una tregua dai tecnici del Ministero dei Trasporti, che lunedì hanno avviato la procedura di «revoca» della licenza perché l'azienda, da settembre, si ritrova col «patrimonio netto negativo» (-50,5 milioni) e non può quindi essere iscritta al registro nazionale delle imprese della mobilità (Ren). Dal dicastero di via Nomentana però trapela una versione più intransigente: «Per il momento vale la lettera dell'altro giorno». La trattativa in sé non è semplicissima.

IL PERCORSO
Nessuna banca, negli ultimi sei mesi, ha voluto dare garanzie, ma nel vertice di ieri alla Motorizzazione civile in via di Pietralata, il Comune - presente con l'assessore Linda Meleo, il direttore generale Franco Giampaoletti e l'ad di Atac, Paolo Simioni - ha ribadito quanto aveva anticipato Il Messaggero. E cioè che la legge fallimentare permette alle società che hanno chiesto il concordato di operare anche con il patrimonio netto negativo, almeno fino all'atto di «omologa», cioè al verdetto finale del Tribunale.
Il diritto fallimentare, in sostanza, prevarrebbe sulle direttive comunitarie applicate fin qui dai funzionari ministeriali. I tecnici della Motorizzazione, da quanto trapela, avrebbero accettato di approfondire la percorribilità di questa ipotesi, che congelerebbe immediatamente l'iter per ritirare la concessione all'Atac.

IL PIANO B
Nel frattempo la municipalizzata prepara un piano B. L'idea è quella di avviare una nuova indagine di mercato per capire se, in assenza di banche disponibili a una fideiussione, almeno tra le compagnie assicurative si trovi qualcuno disponibile a stipulare una polizza con l'Atac. Certo, di tempo per sondare il mercato ce n'è davvero poco: l'ultimatum del Ministero scade il 30 maggio. L'assist non arriverà, in ogni caso, dalle Assicurazioni di Roma, perché la mutua di proprietà del Campidoglio non è abilitata per operazioni di questo tipo.

IL CONTATTO
Ieri la sindaca Virgnia Raggi ha chiamato il presidente e ad della municipalizzata, Paolo Simioni. Alla fine non l'ha più convocato in Comune, ma i due si sono chiariti per telefono. Ed è stata proprio la grillina a voler rendere pubblico il contatto. Da una parte per dissimularel'irritazione di avere appreso del fatto a incidente già avvenuto, dall'altra per sottolineare che sta sul pezzo. «Se sono arrabbiata con Simioni? Assolutamente no. Stiamo lavorando molto, dobbiamo continuare a limare ancora qualche aspetto, io ho appreso questa mattina che lo avrei convocato in Campidoglio, ci siamo sentiti e gli ho detto che non ne sapevo nulla, ci siamo fatti una risata, devo essere sincera. Sta andando tutto a ritmi molto serrati, ma bene direi». L'asticella dunque si sposta ancora avanti, verso il responso del tribunale fallimentare, quando arriverà il giorno del giudizio per Atac (e a cascata per il Comune di Roma e il M5S).
 

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