Roma, «Bilancio e servizi, Ama fuori controllo». Revisori dei conti: il Comune non vigilò

Roma, «Bilancio e servizi, Ama fuori controllo». Revisori dei conti: il Comune non vigilò
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 24 Settembre 2015, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 13:46
È passato anche l'”emendamento Gassmann”: incentiva comitati di cittadini e commercianti che decidono di adottare tratti di strade per mantenerli puliti. La giunta incassa il via libera in consiglio comunale alle linee guida del contratto di servizio dell'Ama, ma riceve una severa censura dai revisori dei conti sul rapporto del Campidoglio con l'azienda: «È fuori controllo». Questo rende ancora più complicata la seconda tappa della maratona su Ama, quella che deve confermare - entro domenica altrimenti ci sarà il caos con i rifiuti che resteranno per strada - l'affidamento del servizio per i prossimi quindici anni. Oggi ci sarà una nuova riunione congiunta di commissione ambiente e bilancio, saranno presentati gli emendamenti. Poi in aula difficilmente sarà possibile garantire il numero legale, poiché Sel si è chiamata fuori (e farà un referendum per decidere se passare all'opposizione). Si andrà dunque a seconda convocazione, quando i numeri necessari si abbassano. E non è escluso che, per evitare la figuraccia cosmica di una capitale europea in cui non si possono raccogliere i rifiuti, si riunisca il consiglio comunale anche domenica. Ieri la delibera sul contratto di servizio ha ottenuto 16 sì (Pd più lista civica), con alcune defezioni. Magi, della lista civica, ha votato no; Corsetti, del Pd, era assente e non ha mai nascosto che secondo lui sarebbe necessario maggiore coraggio nell'apertura ai privati.



Sel si è astenuta, con l'eccezione di Imma Battaglia, che ha votato no e che ha annunciato che forse lascerà il partito.

E mentre dal II Municipio, il presidente Giuseppe Gerace denuncia «forti criticità per lo spazzamento delle strade», il difficile arriva ora: l'assessore all'Ambiente, Estella Marino, ha portato avanti una sfiancante trattativa con i sindacati che non vogliono l'esternalizzazione della pulizia dei municipi e che oggi manifesteranno sotto il Campidoglio.



Il macigno inatteso però è rappresentato dai giudizi molto severi dell'Oref (organismo di revisione economico finanziaria) presieduto da Sergio Conti e completato da Giuseppe Gismondi e Maurizio Zaccardelli.



BOCCIATURA I revisori danno sì parere favorevole (non all'unanimità), ma spiegano: la delibera sull'affidamento va votata perché «non può essere sospeso il servizio di gestione dei rifiuti urbani e igiene urbana», ma il Campidoglio si sta muovendo fuori dalle norme di legge per «la mancanza di esercizio effettivo del principio comunitario afferente il controllo analogo, fattore che compromette la garanzia del mantenimento futuro dell'equilibrio economico finanziario sia di Roma Capitale, sia dell'Ama».



Che cos'è il controllo analogo? Poiché Ama è una società in house (e per questo può ricevere l'affidamento per altri 15 anni senza gara) tutte le decisioni più importanti del cda devono - lo ha ribadito anche il Consiglio di Stato - essere sottoposte al vaglio preventivo di Roma Capitale. Questo controllo non c'è, denunciano i revisori. Ama è fuori controllo e nonostante questo le si affida il servizio per altri quindici anni. I revisori puntano il dito contro il bilancio di Ama, che non ha accantonato correttamente gli 89 milioni di euro che, secondo la Corte d'Appello, l'azienda deve pagare a Colari (si tratta del lodo riguardante la copertura di Malagrotta).



Ad Ama replicano: 16 milioni sono già stati prudenzialmente inseriti alla voce costi, mentre il resto degli 89 milioni pesa sulla gestione commissariale del debito pre 2008 del Comune. I revisori dei conti censurano anche la carenza di risposte sul fronte delle norme anti corruzione e il mancato rispetto della legge per la stabilizzazione del personale Ama (ma qui si va alla gestione passata).