Tram in via Nazionale, i dubbi del prof. Brando: «Il progetto è sbagliato»

Le perplessità del docente universitario di Costruzioni. Per l’esperto, il tracciato nel Centro va ripensato

Tram in via Nazionale, i dubbi del prof. Brando: «Il progetto è sbagliato»
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 11 Agosto 2023, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 06:48

«Il punto più delicato è senza dubbio quello di largo Magnanapoli e via IV Novembre con il tram che salendo passerà a fianco dei Mercati di Traiano con il rischio di danneggiarli». Il professor Giuseppe Brando, ingegnere strutturista e docente titolare delle cattedre di “Tecnica delle Costruzioni” e di “Costruzioni metalliche” alla Facoltà di Ingegneria dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti rivela come ci siano enormi criticità, emerse in Conferenza di Servizi, nel dossier del progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio, il TVA, fra i più divisivi che il Campidoglio ha tirato fuori per il Giubileo da finanziare con i fondi del Pnrr. 

Termini ostaggio del tram, residenti e commercianti: «Abbiamo i vagoni in casa»

TUTTI I NO

Contro l’opera si sono schierati i commercianti e i residenti di via Nazionale. I primi temono un cantiere devastante aperto durante il Giubileo: ammesso che non ci siano ritardi (che sono sempre dietro l’angolo) gli operai andranno avanti per i primi sei mesi dell’Anno Santo, quindi fino a giugno 2025, con ruspe e martelli pneumatici per arrivare solo fino a piazza Venezia. Come già detto da Confcommercio Roma in una lettera al sindaco, Roberto Gualtieri, «i cantieri per la realizzazione del tram Tva avranno inizio a marzo 2024 e riguarderanno la sola tratta fino a Piazza Venezia.

Quindi vi saranno verosimilmente cantieri per i primi mesi del Giubileo, il cui inizio è previsto già per il dicembre 2024» per cui, argomenta Confcommercio «è vitale non compromettere per l’anno del Giubileo la mobilità in un’area importante di Roma, con influssi negativi sulla vita dei romani, degli ospiti e del sistema economico locale». I residenti, invece, come avviene già al Flaminio, a Centocelle, sulla Prenestina o a viale Regina Margherita e in Prati, temono il moltiplicarsi di vibrazioni e l’aggiunta ai già pesanti rumori da traffico anche dello stridio legato allo sferragliamento delle vetture sui binari, tipico di tutte le tranvie romane, visto che sarà impossibile togliere i bus dalla strada senza che la linea sia completata.

BENI CULTURALI A RISCHIO

E, poi, c’è più di un dubbio sulla progettazione. Spiega il professor Brando: «Quello del Comune è un progetto di fattibilità che dovrà essere ulteriormente sviluppato in un disegno definitivo. Ma quello che emerge è intanto il problema di via IV Novembre e largo Magnanapoli. Qui, abbiamo una pendenza superiore a quelle massime, il 7,8% fra piazza Venezia e via Nazionale». A Largo Magnanapoli c’è la Torre delle Milizie che, insieme ai resti delle Mura Serviane, è a rischio danni, come ha sottolineato al Messaggero l’ex sovraintendente di Roma, Umberto Broccoli. «Risalendo da piazza Venezia verso Termini, il tram dovrà costeggiare anche i Mercati di Traiano e il rischio è quello di danneggiarli con le vibrazioni», aggiunge il professor Brando che conclude: «Questi sono sicuramente elementi che devono imporre riflessioni e approfondimenti molto seri».

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