Tram, allarme per il traffico: «Il Centro rischia la paralisi». Da Federmoda ai tassisti: «Via IV Novembre sarà una trappola»

Contrario anche l’ex capo dei vigili, Di Maggio: «Basterà un banale incidente e sarà il caos»

Tram, allarme per il traffico: «Il Centro rischia la paralisi». Da Federmoda ai tassisti: «Via IV Novembre sarà una trappola»
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 1 Settembre 2023, 00:38

«A via IV Novembre rischiamo l’ingorgo eterno: marciapiedi allargati, tutti in coda al tram. Un qualunque intoppo, basta una vettura che si guasta o un incidente, si blocca tutto il Centro»: il primo allarme sui rischi di paralisi totale della circolazione lo ha lanciato il direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco. Il contestato progetto del Comune, tanto amato dalla lobby filotranviaria di sinistra, di realizzare una nuova linea tranviaria da Termini all’Aurelio (piazza Giureconsulti) e al Vaticano (piazza Risorgimento) non mette solo «ad altissimo rischio» palazzi rinascimentali, aree archeologiche, monumenti. Ma presenta anche grandi problematiche per la viabilità.

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LE CARENZE

Dopo Guasco, il richiamo sulle carenze progettuali dell’opera era stato lanciato anche da altre associazioni, come Federmoda con il presidente, Massimo Bertoni, che aveva evidenziato i rischi della strettoia di via IV Novembre.

Pensiero condiviso anche da Valter Giammaria, presidente di Confesercenti: «Via IV Novembre rischia di essere una trappola infernale». Anche il mondo dei taxi, di gente abituata, quindi, a muoversi nel traffico, ha identificato rapidamente le carenze del progetto: via Einaudi, via IV Novembre e piazza Della Rovere con l’Ospedale Santo Spirito in Sassia sono i punti critici. «A piazza Della Rovere c’è un pronto soccorso. Che succede se un tram si blocca lì davanti?».

Anche l’ex comandante generale dei vigili urbani di Roma, Antonio Di Maggio, è ben più che perplesso. «Premesso che sono favorevole allo sviluppo dei motori elettrici, soprattutto bus e metropolitane, che credo siano più indicati per questo percorso invece di una linea di tram, l’esperienza sulla strada di decenni di polizia locale mi dice che già oggi via IV Novembre si blocca con grande facilità. Il problema è anche la sistemazione che hanno pensato per via Luigi Einaudi, fra Termini e Repubblica. E per piazza Della Rovere. Se in uno di questi punti succede che un tram si blocchi, la paralisi di mezza città è una certezza».

IL PROGETTO

Il progetto del Comune per questo tram prevede che il capolinea di Termini sia collocato su piazza dei Cinquecento, esattamente di fronte l’isolato che si trova fra via Cavour e via D’Azeglio, quello, per intendersi, diventato un bivacco a cielo aperto. Da lì, il nuovo percorso prevede che le vetture costeggino la Soprintendenza di Stato (che infatti in Conferenza di Servizi ha avanzato molti dubbi su questa scelta rimanendo di fatto tagliata fuori dalla città) e poi il Museo nazionale Romano di Palazzo Massimo. Dopo il Museo, la coppia di binari (uno per senso di marcia) costeggerà i giardini di via Luigi Einaudi per poi transitare sotto l’Hotel Exedra e imboccare via Nazionale. 

«Quindi, chiuderanno alla circolazione via delle Terme di Diocleziano e tutto il traffico oggi diviso sarà unito su via Luigi Einaudi. Sarà un caos di bus, furgoni, auto, moto, in una strada ridotta a una sola corsia a salire da Repubblica verso Termini e in una sola a scendere da Termini a Repubblica», spiega Sergio Fabrizi, segretario provinciale Ugl Polizia Locale, che aggiunge: «Hanno pensato alle ripercussioni sulla linea per le manifestazioni che partono tutte da Repubblica? O a quelle che finiscono a Santi Apostoli? O alle cerimonie all’Altare della Patria?». Il secondo buco nella progettazione è a via IV Novembre: forte pendenza (7,6%) da via Nazionale a piazza Venezia, due curve strette al limite della percorribilità per le vetture tranviarie. Proprio per evitare rischi di “taglio” delle curve, il Comune vuole allargare i marciapiedi. Per cui il traffico veicolare - tram, bus, furgoni e camion, auto, taxi, ncc, moto e bici o monopattini - sarà obbligato a incolonnarsi in fila indiana, una fila a scendere verso piazza Venezia e una a salire verso via Nazionale. 

«Se si blocca qui» è la paura di tutti: commercianti, tassisti, residenti. Spiega Di Maggio: «Già oggi frequentemente accadono problemi». Anche perché per cercare di far passare un tram dove spazio non c’è, il Comune decide una rivoluzione della viabilità. L’ennesima del centro storico. Già oggi sono chiuse al traffico veicolare privato via dei Fori Imperiali e via del Corso che sono percorribili solo dai mezzi Atac, dai taxi e dagli Ncc. Con il tram sarà chiusa anche via del Plebiscito. Auto e moto private, quindi, saranno obbligate a fare il giro di piazza Venezia e, per imboccare Corso Vittorio, dovranno passare per via di San Marco, dietro l’attuale capolinea del tram 8, e prendere via di Aracoeli che invertirà il senso di marcia. «In caso di blocco su via IV Novembre - illustra ancora Di Maggio - le vie di fuga per il traffico sono solo due: via del Teatro di Marcello e via di Aracoeli» che consente il passaggio di una sola auto per volta. «Uno stop al tram quindi può paralizzare tutto il centro di Roma», conclude Di Maggio.

L’OSPEDALE

Il terzo punto critico è il Santo Spirito in Sassia. Il progetto prevede che, superato Ponte Vittorio Emanuele, la linea passi sotto gli archi di Passetto di Borgo per andare verso piazza Risorgimento. E, per andare all’Aurelio, transiti davanti l’Ospedale e poi, girando sotto la Galleria Pasa, imbocchi porta Cavalleggeri e via Gregorio VII. Le vetture che scendono da Gregorio VII, dopo la Galleria Pasa, prendono Ponte Umberto, via degli Acciaoli e, di nuovo, Corso Vittorio. «Forse non si rendono conto: se si blocca un tram in mezzo a piazza della Rovere, si bloccano i lungotevere, il Vaticano, corso Vittorio, l’Aurelio e Prati», dice Alessandro Genovese, Ugl Taxi.

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