Roma, lite tra ambulanti in Prati: uno è stato spinto giù per le scale e ora rischia di morire

Potrebbe riportare danni neurologici gravissimi: in manette per tentato omicidio un italiano

Lite tra ambulanti in Prati: uno è stato spinto giù per le scale ora rischia di morire
di Michela Allegri e Camilla Mozzetti
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 23:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 15:19

Lo ha afferrato prima per la maglietta, trascinandolo fino alle scale che da Castel Sant’Angelo portano a una delle banchine del Tevere e poi lo ha spinto, dandogli un calcio. E lo ha fatto rotolare di sotto, facendogli sbattere violentemente la testa. È stato fermato dopo venti giorni, con l’accusa di tentato omicidio, un ambulante italiano che il 6 ottobre scorso, dopo una lite sorta per futili motivi, si è scagliato contro un “collega”, originario del Bangladesh. Entrambi da tempo lavoravano in uno dei banchi che si trovano ai piedi della fortezza dei Papi, ma nessuno dei due è titolare né della postazione, né della relativa licenza. In pratica, erano “dipendenti” di un altro ambulante e per una discussione l’italiano ha perso letteralmente la testa. Insulti, urla, spintoni. E, alla fine, l’aggressione brutale, che rischia di costare la vita alla vittima.


I fatti


La sera del 6 ottobre si trovavano tutti e due dietro la bancarella in attesa, probabilmente, che qualche turista si fermasse ad acquistare un souvenir. Poi l’ambulante italiano ha iniziato prima a urlare contro il bengalese, poi lo ha raggiunto, afferrandolo per la maglietta e trascinandolo verso quelle scale che portano al fiume. Senza esitare lo ha spinto di sotto, dandogli anche un calcio. E la vittima, un ragazzo di 20 anni, non è riuscita ad aggrapparsi a nulla per evitare di perdere l’equilibrio. Una caduta rovinosa per almeno quindici metri. Il bengalese è finito sulla banchina che costeggia il fiume e non si è più rialzato. Il suo aggressore, invece, dopo averlo spinto è scappato, lasciando incustodito perfino il banco.

I soccorsi


A trovare il ventenne è stata la mattina successiva una pattuglia della polizia locale. L’uomo è stato trasferito in codice rosso all’ospedale Santo Spirito, dov’è tuttora ricoverato. Le sue condizioni sono drammatiche: potrebbe non farcela e, se dovesse sopravvivere, hanno sentenziato i medici, porterà a vita i segni di quella caduta.

Rischia di avere danni neurologici permanenti.


Le indagini


L’ambulante italiano è stato rintracciato e fermato a distanza di venti giorni dall’aggressione e dalla fuga. I vigili urbani, infatti, subito dopo avere trovato e soccorso la vittima hanno iniziato le indagini per ricostruire la dinamica. Negli accertamenti sono stati fondamentali i video registrati dal sistema di sorveglianza di Castel Sant’Angelo: analizzando i filmati è stato subito chiaro che quell’uomo non aveva tentato il suicidio e non era nemmeno stato vittima di un incidente. Qualcuno lo aveva spinto di sotto e, subito dopo, invece di soccorrerlo, era scappato. Le telecamere hanno ripreso interamente la scena e i fotogrammi sono nitidi. Sono stati consegnati al magistrato martedì, mentre il giorno successivo è stato disposto il fermo a carico dell’ambulante, con l’accusa, pesantissima, di tentato omicidio. Un italiano di circa 50 anni, più grande della vittima, che non ha opposto resistenza quando davanti si è trovato gli agenti della polizia locale. Nei prossimi giorni si troverà davanti al gip per l’udienza di convalida e potrà dare la sua versione dei fatti. 
 

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