Roma, il Discobolo lascia Palazzo Massimo. I residenti dell’Esquilino e Castro Pretorio: «Gravissima decisione»

Post social del Museo nazionale romano per annunciare lo spostamento del Discobolo
di Giulia Banfi
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Martedì 20 Dicembre 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 14:56

È di pochi giorni fa la decisione, appresa tramite una semplice comunicazione social, dello spostamento definitivo del Discobolo Lancellotti da Palazzo Massimo. La sede, appartenente al Museo nazionale romano, presente a Piazza dei Cinquecento tra Castro Pretorio e l’Esquilino è stata la casa del Discobolo, una delle copie più prestigiose della scultura realizzata da Mirone nel 455 a.C., fino ad ora. Ma rischia davvero di non esserlo più.

La scultura probabilmente realizzata nel II secolo d.C.

ha una paternità tutta esquilina vista la scoperta negli scavi del 1781 nei pressi di Villa Palombara sull’Esquilino. Una paternità che proprio i residenti rivendicano, dopo aver appreso la decisione di spostare definitivamente l’opera da Palazzo Massimo, prima alle Scuderie del Quirinale per la mostra "ARTE LIBERATA 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra" e poi in via definitiva a Palazzo Altemps, vicino Piazza Navona. Una delle tre sedi del Museo nazionale romano.

“L’Esquilino ha bisogno di aggiungere cultura, non di sottrazione, toglierlo per metterlo in un’altra zona è un danno grave. Per noi questi musei sono una fonte di vita, sia a livello culturale che turistico.” -è ciò che affermano i residenti che subito si sono mobilitati dopo aver appreso la notizia.

Sotto il post social del museo, infatti, molti sono stati i commenti di protesta, insieme ad una richiesta di chiarimenti che ha ricevuto come risposta solo la condivisione di un comunicato stampa da parte della pagina del Museo nazionale romano, risalente al 26 aprile 2021.

All’interno del comunicato, si esplicita il lancio del nuovo progetto URBS, deciso dall’allora Ministro Franceschini, che prevede la valorizzazione del Parco Archeologico dell’Appia Antica e il Museo nazionale romano, attraverso i fondi del PNRR. L’obiettivo del progetto è quello di “rafforzare le connessioni tra i due Istituti del MiC – il Museo Nazionale Romano e il Parco Archeologico dell’Appia Antica - attraverso l’implementazione di una rete museale tra la città e una parte rilevante della campagna romana” si legge nel comunicato. Ma oltre ad un rinnovamento del Museo nazionale romano, nessuno accenno viene fatto al trasferimento definitivo del Discobolo, se non appunto l’idea di “ripensare e riorganizzare profondamente il percorso espositivo complessivo”.

Chiarimenti ulteriore sono stati, dunque, chiesti dal presidente del comitato Castro Pretorio e l'amministratrice del gruppo Facebook “Sei dell'Esquilino”, che mettendo insieme le voci dei loro quartieri, hanno tentato di avviare un dialogo con il Direttore del museo Stéphane Verger, venerdì scorso alle Terme di Diocleziano, durante la presentazione del libro "La Gatta Prisca va al museo", in cui era annunciata la presenza del Direttore del museo. Il tutto senza successo vista la sua assenza.

“In questo progetto museale non si accenna al trasferimento definitivo che ci risulta davvero senza logica. Sarebbe opportuno, proprio in virtù della definizione di museo partecipato, data dall’International Council of Museums, che si palesasse almeno con una comunicazione rispetto ad una decisione che non soddisfa nessuno” – sono le parole, infine, dei due rappresentanti.

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