Pulisce le aiuole gratis, per il Municipio è abusivo. Maurizio Bianchi, il volontario di Colli Aniene: «Rischio la multa, ma pulisco lo stesso»

Nel 2019 fu autorizzato dal Campidoglio a manutenere quattro aree, ma dal 2023 la competenza spetta ai mini sindaci: «Gli ho scritto ma mi ignorano»

Pulisce le aiuole gratis, per il Municipio è abusivo. Maurizio Bianchi, il volontario di Colli Aniene: «Rischio la multa, ma pulisco lo stesso»
di Laura Bogliolo
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Domenica 4 Febbraio 2024, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 17:09

A un passo dal caos, in una centrifuga dove la legalità e il suo contrario non hanno più confini. «Sono un abusivo, potrebbero multarmi e in caso di infortunio non posso più usufruire dell’assicurazione del Comune». Anche ieri stava spazzando, raccoglieva rifiuti, tagliava l’erba e portava via bustoni con le foglie da smaltire. Tutto a sue spese, ovviamente, come prevede il contratto di adozione delle aree verdi. «Rischio la multa, ma non mollo». 


L’IMPEGNO
Giacca gialla, protezioni, guanti, Maurizio Bianchi, 67 anni, è ormai un punto di riferimento per un angolo di Colli Aniene. «Ascolto i problemi dei residenti - dice - i bambini del quartiere ormai mi chiamano “l’omino giallo” per il colore della mia divisa da giardiniere». Tre volte a settimane, dal 2019, cura le quattro aree verdi degli spartitraffico e della rotonda di piazzale Loriedo.

«Prima c’erano i topi, cumuli di rifiuti, erbacce» spiega Maurizio, che per una vita è stato informatico, sistemista. «Ancora oggi l’allerta su questa rotonda e sugli spartitraffico deve restare alta: l’altra notte infatti un’auto a folle velocità è salita sopra il marciapiede delle aree verdi e ha abbattuto, distruggendolo, il palo della toponomastica».

Cinque anni fa, Bianchi, da tre in pensione, nonno di due nipotini, ha ottenuto dal Comune l’adozione delle quattro aree verdi: rotonda e tre spartitraffico «che - dice - sembravano essere terra di nessuno, abbandonate da sempre». Maurizio invece ha deciso di assumersene la responsabilità, in un periodo della sua vita in cui aveva bisogno di rilassarsi. «Il medico mi disse che dovevo fare movimento e andare in palestra: ho pensato che sarebbe stato meglio uscire e fare qualcosa di buono per il quartiere». Così, a sue spese, ha comprato gli attrezzi, la tuta e ogni altra cosa necessaria per iniziare l’impresa.


LA DELUSIONE
«“Ma chi te lo fa fare?” è la domanda che molti abitanti mi rivolgono. Ma - racconta - io rispondo che si deve avere senso civico: e poi è bello uscire di casa e trovare gli spazi comuni puliti e splendenti». Proprio come la rotonda di piazzale Loriedo che sembra il perfetto green per giocare a golf e che “stona” sicuramente con tutte le altre del territorio. Il senso civico alberga in casa Bianchi: la moglie, Gabriella Masella, da tempo è del comitato di quartiere di Colli Aniene. 


A gennaio del 2023 iniziano però i problemi burocratici per Maurizio. Il piano comunale per il decentramento prevede che le aree verdi sotto i 20mila metri quadri vengano gestite non più dal Comune, ma dai Municipi. Il Comune ha avvertito il “giardiniere volontario” spiegandogli il passaggio di competenze e chiedendogli di rivolgersi al Municipio. Inizia così la battaglia di Maurizio: «Ho inviato a gennaio del 2023 agli uffici del IV Municipio una pec, chiedendo di adottare le quattro aree che prima mi erano state affidate dal Comune, dopo qualche mese sono andato anche negli uffici territoriali, ma non ho mai ricevuto risposte». Si tratterebbe solo di un passaggio di consegne, visto che Bianchi ha presentato tutta la documentazione necessaria che prova l’affidamento nel 2019 da parte del Comune. Quindi l’appello: «Non ho ricevuto ancora una risposta formale, anche se in Municipio tutti sanno quello che faccio: si tratta di una burocrazia cieca che ignora il significato di “bene comune” e il lavoro di un volontario fatto in modo gratuito e a proprie spese».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 

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