Bambino trascinato nella metro a Roma da una baby gang di stranieri: salvato dalle urla della sorella

Il piccolo di 10 anni giocava con gli amichetti, quando è rimasto da solo il branco si è avvicinato

Roma, aggredito a dieci anni da una baby gang: la sorella urla e lo salva. Il padre: «È sotto choc, non si è ripreso»
di Flaminia Savelli
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Martedì 9 Aprile 2024, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 12:15

Stava giocando a nascondino con gli amichetti, non appena è rimasto da solo il branco si è avvicinato, l’ha trascinato sotto la stazione della metro e l’ha minacciato. Il bimbo di 10 anni si è salvato solo grazie all’intervento della sorella che gridando aiuto ha messo in fuga il gruppo di teppisti. L’allarme è scattato domenica scorsa intorno alle 16 quando i due fratelli, la vittima di 10 anni e la sorella di 12, stavano giocando insieme ad altri amici in piazza dei Mirti, a Centocelle, periferia est della Capitale. I genitori erano a pochi metri dai figli. Una drammatica ricostruzione quella che la piccola vittima e la sorella hanno poi riferito ai familiari. Il bimbo si è allontanato di pochi metri dal centro della piazza e non appena si è avvicinato all’ingresso della stazione della metro, è stato tirato per il cappuccio della felpa. Una volta finito nella galleria è stato accerchiato dalla baby gang, cinque ragazzini tutti stranieri di origini nigeriane. Ma quando la sorella l’ha visto sparire improvvisamente dalle scale della stazione, ha capito che era in pericolo. Una volta arrivata all’ingresso ha sentito il pianto del fratellino, appena una manciata di metri e l’ha trovato circondato dal gruppo di teppisti. «Lasciate mio fratello, aiuto» ha urlato chiamando disperatamente la mamma che era rimasta nella piazza. 

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IL RACCONTO 

«Mio figlio è sconvolto, non si è ancora ripreso dallo choc» racconta papà Marco che nei prossimi giorni presenterà denuncia alle forze dell’ordine. «È accaduto tutto in pochi secondi, mia figlia che già sei mesi fa era stata vittima a sua volta di un’aggressione in via Tor Tre Teste ha avuto la prontezza di andare subito a cercare il fratello.

Se non fosse stato per il suo intervento non so cosa avrebbero potuto fare. Ci ha raccontato - sottolinea il genitore - che non appena era arrivati nella piazza con gli amichetti aveva notato quel gruppetto di stranieri perché li fissavano. Per questo era riuscita a scattargli anche una foto che consegnerò alle forze dell’ordine insieme alla denuncia». Nel quartiere ora c’è preoccupazione. Il papà dei bimbi, nei giorni successivi all’aggressione del figlio, è tornato in piazza dei Mirti: «Quei ragazzini erano stati già notati nella zona, tra la piazza e la stazione. Ho avvertito i genitori degli amici dei miei figli che spesso si ritrovano lì per giocare ma la paura è tanta. Non so se volevano derubare il mio bambino del cellulare o bullizzarlo e picchiarlo» racconta ancora papà Marco: «Mio figlio è rimasto scioccato e anche sulla dinamica dell’aggressione ha ancora difficoltà a ricordare i particolari». 

L’ALLARME

Intanto il padre del bambino ha anche postato la foto del gruppetto sui canali social del quartiere per allertare le famiglie e gli altri ragazzini della zona. «Ho pubblicato l’immagine anche per raccogliere le testimonianze delle altre famiglie. Mio figlio - sottolinea il genitore - stava giocando con la sorella e gli amichetti, in piazza c’erano la mamma e i genitori di altri bambini. Eppure quei teppisti non hanno avuto alcuna esitazione, appena si è allontanato dagli amici è scattata l’aggressione». 

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