Rissa choc a Centocelle, un militare in fin di vita: Danilo Pipitone (44 anni) è in coma

Il pestaggio venerdì notte in via dei Sesami. Fermate e interrogate ieri sera due persone

Rissa choc a Centocelle, un militare in fin di vita: Danilo Pipitone (44 anni) è in coma
di Marco De Risi e Alessia Marani
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Domenica 12 Febbraio 2023, 00:09

I familiari avevano dato già il via all’espianto degli organi poi una flebile attività cerebrale ha ridato loro la speranza e i medici hanno fatto di tutto per salvarlo. Le condizioni di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, caporal maggiore dell’Esercito originario di Erice (Trapani), ricoverato nel reparto di rianimazione all’Umberto I, tuttavia, restano gravissime: è in coma. L’uomo, 44 anni, è stato vittima di una brutale aggressione avvenuta in strada alle due e trenta della notte tra venerdì e sabato in via dei Sesami, all’angolo con viale Palmiro Togliatti, a Centocelle. Sono stati dei passanti a dare l’allarme al 112 segnalando una violenta lite in atto tra almeno due persone, di cui una piuttosto giovane. 

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LE TESTIMONIANZE

Ma quando l’ambulanza e le volanti della polizia sono arrivate sul posto hanno trovato solamente il militare a terra, privo di conoscenza, con ferite sul volto trasformato in una maschera di sangue; in particolare il graduato dell’Esercito aveva un grosso taglio sul sopracciglio e poi, una volta issato il corpo per adagiarlo sulla barella, gli operatori si sono accorti anche di un profondo colpo dietro la nuca.

L’ipotesi degli inquirenti è che Lucente Pipitone sia stato centrato in viso da un pugno più forte degli altri e che sia caduto sull’asfalto battendo violentemente la testa sul marciapiede. Ieri negli uffici di via San Vitale, gli investigatori della Squadra mobile hanno fermato e messo sotto torchio per ore due uomini: sono sospettati di essere gli autori dell’aggressione. Nel frattempo gli agenti stanno cercando ulteriori riscontri alla ricostruzione della dinamica acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di zona e alcune testimonianze ritenute decisive. Alcuni avrebbero indicato un uomo e un’auto fuggire via subito dopo che gli stessi hanno cominciato a urlare invocando l’arrivo delle forze dell’ordine. Motivi della lite? Futili a quanto si apprende. Non è escluso nemmeno il tentativo di una rapina, anche se alla vittima non è stato portato via il portafoglio. Se il caporal maggiore non dovesse farcela, gli aggressori rischiano l’accusa di omicidio preterintenzionale. Danilo era fuori servizio e avrebbe raggiunto Centocelle da solo. A Roma si era trasferito diversi anni fa, era separato e alloggiava presso la cittadella militare della Cecchignola e svolgeva le mansioni di infermiere presso la Terapia Intensiva del policlinico militare del Celio. Adesso è lui che lotta tra la vita e la morte. Ieri pomeriggio in ospedale sono arrivati alcuni parenti e conoscenti nella speranza di potere incrociare quantomeno il suo sguardo. Inizialmente, i sanitari del 118 avevano trasportato il 44enne al pronto soccorso del Vannini, ma una volta che i dottori si erano resi conto della gravità, da qui ne era stato subito disposto il trasferimento al policlinico. «Siamo sconvolti, non ci capacitiamo - hanno detto - dalla Sicilia arriveranno i suoi genitori». 

TRANS E SBANDATI

L’aggressione è avvenuta all’altezza dell’angolo con via Palmiro Togliatti. Un tratto di strada, quello che si trova tra via dei Sesami e via delle Robinie, a pochi passi dal parco Madre Teresa di Calcutta, in passato già oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti, per la presenza, fino a tarda notte, di sbandati, prostitute, trans e il via vai dei clienti. «Qui non c’è pace - racconta una signora - la sera non si può uscire, ho una figlia di 12 anni e sono molto preoccupata». 

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