Ostia, scontro sulle Foibe: in Aula schiaffi e insulti. Aggredito anche un anziano

Roma: contestazioni tra il pubblico durante la cerimonia del giorno del Ricordo

Ostia, scontro sulle Foibe: in Aula schiaffi e insulti. Aggredito anche un anziano
di Moira Di Mario
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 07:36

Rissa tra il pubblico ieri mattina nell'aula consiliare del X Municipio (Ostia) durante la commemorazione del "Giorno di ricordo" per rendere omaggio alle vittime delle foibe. Insulti, minacce, ma anche qualche spintone e perfino un pugno sono volati tra alcuni cittadini durante l'intervento della scrittrice e storica Giuseppina Mellace, invitata per l'occasione dalla Commissione cultura che aveva organizzato l'evento. Il consiglio municipale si era chiuso a mezzogiorno proprio per dare spazio all'iniziativa. Prima un minuto di silenzio in memoria delle vittime di quella tragedia, poi la parola era passata alla scrittrice impegnata a ricostruire i fatti che provocarono l'eccidio di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, della Dalmazia e del Quarnaro durante e subito dopo la Seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell'Ozna (Dipartimento per la protezione del popolo). Una ricostruzione giudicata strumentale, ma soprattutto non aderente alla realtà dei fatti secondo alcuni consiglieri dell'opposizione di centro destra che hanno così preferito non polemizzare e lasciare l'aula. Mentre Monica Picca (Lega), Sara Adriani (FdI) e Alessandro Aguzzetti (Italexit) stavano uscendo, si è scatenato il parapiglia tra il pubblico.

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A contrapporsi, in particolare, sono stati simpatizzati della sinistra e dell'estrema destra che stavano seguendo la relazione della scrittrice.

Insulti e minacce reciproche e in pochi minuti le parole si sono trasformate in violenza. Spintoni e un pugno al viso di un anziano, un nonnino di 80 anni, da parte di un attivista dell'estrema destra, mentre un paio di consiglieri di maggioranza sono stati costretti a intervenire per calmare gli animi e gettare acqua sul fuoco prima che la situazione degenerasse. Poi il pubblico è uscito dall'aula per fortuna senza ulteriori strascichi. Ieri pomeriggio, superato lo choc, il nonnino si è fatto medicare l'escoriazione al viso al pronto soccorso dell'ospedale Grassi e non è escluso che, con il referto medico in mano, presenti una denuncia contro il suo aggressore. Intanto dalla maggioranza di centro sinistra è arrivata «la ferma condanna dell'aggressione verbale e fisica di esponenti di destra si legge in una nota - una condotta inaccettabile sempre, particolarmente grave nell'aula del consiglio, e che dimostra, ancora una volta, l'assoluta incapacità dell'estrema destra del nostro Municipio di rispettare le più banali regole della democrazia e del vivere civile. Fallito anche quest'anno il tentativo di un ricordo condiviso e scientifico delle persone morte nelle foibe, e questo nonostante il lavoro preparatorio della commissione Cultura e del Consiglio che faceva ben sperare».

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A dissociarsi «totalmente da ogni forma di violenza verbale e fisica e da quanto è successo», anche Monica Picca, capogruppo della Lega. L'episodio è stato condannato inoltre da Sara Adriani, consigliera di Fratelli d'Italia. La commemorazione dei martiri delle Foibe era stata proposta da Alessandro Aguzzetti, esponente dell'opposizione eletto nella Lega e poi passato a Italexit. Votato all'unanimità dall'assemblea era poi approdato in Commissione cultura che aveva organizzato una due giorni di iniziative, ieri e oggi (alle 12 il presidente Mario Falconi deporrà dei fiori in piazza Segantini ad Acilia), approvate all'unanimità. Le premesse per una commemorazione pacifica, insomma, c'erano tutte. Poi ieri la rissa. Uno spettacolo davvero brutto che ha visto contrapporsi la memoria storica con il revisionismo storico. Un conflitto ideologico che a distanza di 80 anni da quei massacri non dovrebbe più esistere, ma anzi dovrebbe far riflettere e ammettere i tanti errori che ci sono stati da entrambe le parti per non ripeterli più, soprattutto con una guerra ancora in corso nel cuore dell'Europa.
 

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